Banner

Il bilancio di un anno. Intervista a Sandro Colombi

Sandro Colombi, Segretario generale UILPA

Come ha vissuto questo suo primo anno da Segretario generale della UILPA? 

Molto intensamente. È stato un anno nel quale il nuovo gruppo dirigente della mia organizzazione ha dovuto adattarsi alle inedite situazioni imposte dalla pandemia. E ha dovuto farlo con modalità molto diverse da quelle con cui tradizionalmente si svolgeva attività sindacale. Ma come si suol dire di necessità abbiamo fatto virtù e di conseguenza abbiamo adottato le misure necessarie per restare in contatto con la dirigenza territoriale, gli iscritti e i lavoratori. Nel giro di poche settimane l’utilizzo degli strumenti digitali, dalle videoconferenze alla messaggistica telefonica, è diventato prassi pressoché quotidiana. Una modalità per mantenere i contatti che ci ha permesso di alimentare il fuoco della solidarietà, della collegialità e della condivisone. Da questo punto di vista nemmeno la politica è riuscita a fare quello che è stato in grado di fare il sindacato.

 

L’utilizzo massiccio dei dispositivi digitali in sostituzione dei contatti in presenza ha generato degli effetti positivi?

Sì. Per esempio ci siamo accorti che il sindacato è stato vissuto come una forza aggregante ancor più che in passato. I dirigenti e gli iscritti hanno trovato nella UILPA un punto di riferimento sicuro in un momento di disorientamento causato dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento del contagio. Si può dire che quasi dalla sera alla mattina non si poteva fare più quello che si era fatto per decenni. È stato un trauma collettivo. Ma noi non ci siamo persi d’animo: abbiamo spostato on-line assemblee, dibattiti e trattative. I dirigenti territoriali e gli iscritti hanno immediatamente compreso che non erano isolati. Direi che il sindacato ha avuto la funzione di compattare i lavoratori in un momento molto difficile per la società italiana, e non solo per quella italiana ovviamente.

 

Dinanzi al pericolo è emerso con più forza il senso di appartenenza a una comunità. È così?

Sì, ha sintetizzato molto bene la questione. Ma vorrei aggiungere un’altra cosa. La molla che come organizzazione sindacale ci ha permesso di andare avanti non è stata il disorientamento o la paura. Al contrario è stato uno dei valori principali del sindacato: un forte senso della solidarietà. A tutti i livelli, ogni dirigente sindacale ha fatto il proprio dovere senza risparmiarsi e il progresso della campagna vaccinale ci ha permesso di tornare allo svolgimento dell’attività sindacale più in fretta di quanto non avremmo immaginato. Non aver mollato durante le fasi più acute della pandemia ci ha permesso di mantenere la continuità dei rapporti e delle relazioni con le nostre strutture. Tutto questo è stato anche merito di una Segreteria nazionale che non ha perso tempo. Ha capito subito che dovevamo buttare il cuore al di là dell’ostacolo, metterci in gioco, essere dieci volte più presenti di quanto fossimo prima. E i risultati si sono visti: la UILPA è un’organizzazione forte, compatta e rispettata.

 

La sua segreteria si caratterizza per aver dato un forte impulso alla comunicazione esterna. Come mai questa scelta?

Perché la comunicazione è un’arma strategica. La riorganizzazione del nostro sistema di comunicazione con l’ingresso di nuove forze è stata la classica scelta giusta al momento giusto. Devo dire che i dati ci hanno dato ragione. Da gennaio a oggi il nostro sito Web ha registrato oltre 600mila visitatori unici per un totale di circa 850mila pagine visitate. Il che significa rispettivamente tre e quattro volte in più nei confronti della media degli anni passati. Mi pare un bel risultato. Devo confessare che per raggiungerlo ho sottoposto la struttura nazionale a un forte stress sollecitandola di continuo a interloquire con le istituzioni, i territori e gli iscritti in modo da avere sempre più informazioni da pubblicare. Ma non sono solo i numeri a darci ragione. La UILPA è stata presente sulla stampa nazionale come mai prima di quest’anno. Cosa che ci ha permesso di farci conoscere a un pubblico più largo e di affermare la nostra immagine.

 

Il 2021 si è chiuso in bellezza con la firma del Contratto collettivo 2019-2021. Immagino che sia soddisfatto.

Molto soddisfatto, si trattato di un bel traguardo. Come già ho avuto modo di dire in altre occasioni la trattativa è stata serrata e in alcuni casi molto combattuta. Comunque alla fine si è chiusa anche perché il gruppo dirigente della UILPA ha lavorato duramente per portare sotto l’albero di Natale il rinnovo del contratto. Volavamo con tutte le nostre forze raggiungere questo risultato e ci siamo riusciti. Ci siamo riusciti non solo perché firmare il contratto collettivo è il pane di ogni sindacalista, ma soprattutto perché il contratto collettivo rappresenta un potente strumento di equità in un momento nel quale le politiche governative stanno rivelando una linea economica che non ci convince. Comunque sia, abbiamo ottenuto un nuovo ordinamento professionale, tutele per le donne e per i genitori. In poche parole siamo riusciti a far inserire una serie di articolati normativi molto importanti. Seguendo l’esortazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, credo che la UIL in generale e la UILPA in particolare siano state degli ottimi costruttori.

 

Pochi giorni fa lei ha tenuto un incontro on-line con circa 200 dirigenti sindacali della sua categoria. A parte farvi gli auguri di buone feste, cosa è venuto fuori?

Non è stato solo un rituale incontro di fine anno. È emersa la precisa volontà di essere sempre più vicini agli iscritti e più in generale ai dipendenti del pubblico impiego. Mi pare di poter dire che sta riemergendo un gran desiderio di partecipazione. D’altra parte la UILPA si sta dimostrando sempre più un’organizzazione in grado di tutelare i diritti del lavoro, di individuare i problemi delle amministrazioni e contribuire a risolverli, di ripristinare la dignità professionale dei dipendenti pubblici e l’importanza della Pubblica Amministrazione per l’intero Paese. Non le nascondo che tutto questo ci è costato un’enorme fatica. Ma ne è valsa la pena. Mi permetta di chiudere questa intervista augurando buon anno nuovo a tutti gli iscritti della UILPA e a tutti i dipendenti dello Stato.

 

Roma, 31 dicembre 2021

A cura dell’Ufficio Comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

Sito realizzato
dall’
Ufficio comunicazione UILPA

Contatore siti