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Bocchi: Governi, Istituzioni e Sindacato europeo e globale per un Pianeta verde e sostenibile

Il “Patto di Glasgow” sul clima restituisce un risultato ben lontano da ciò che effettivamente servirebbe per tutelare il pianeta e per garantire solidarietà tra le nazioni. Si è riconosciuto il “bisogno urgente” di agire contro il riscaldamento globale, senza tuttavia un accordo su alcuni punti essenziali per rispondere all’emergenza climatica e agli appelli pressanti della comunità scientifica internazionale di contenere l’aumento della temperatura del pianeta entro 1,5°C. Infatti, nel testo, è stata inserita una modifica da parte dell’India per ciò che riguarda la fine dell’utilizzo del carbone, sostituendo la formula “phase-out” (eliminazione graduale) con l’espressione “phase-down”, cioè “riduzione graduale”. Sono stati affrontati poi solo parzialmente temi che necessitavano, per contro, di una risoluzione definitiva: tra questi l’indicazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni clima-alteranti nel breve periodo e la definizione di attività di monitoraggio e di destinazione di risorse per accompagnare il processo di decarbonizzazione degli Stati.

Come UIL, da un lato riteniamo apprezzabile l’aver ribadito gli impegni verso il contenimento dell’aumento medio di temperatura, la decarbonizzazione e il taglio delle emissioni nocive in atmosfera; dall’altro, ci saremmo aspettati decisioni più stringenti, tanto negli obiettivi quanto nei tempi, dal momento che l’irripetibilità dell’occasione offerta dal vertice di Glasgow era stata il leit motiv dell’intera manifestazione, già dalla fase preparatoria.

Affinché la lotta ai cambiamenti climatici esca dalle aule di discussione e si traduca in risultati concreti per l’umanità, occorre mettere in campo azioni immediate, forti e risolutive contro la crisi ambientale in atto, e programmare un uso razionale e mirato delle risorse. Siamo fermamente convinti che il contrasto ai mutamenti del clima non possa prescindere da una nuova visione di un modello di sviluppo produttivo ed occupazionale socialmente più equo.

Per questo, al fine di garantire l’attuazione dei target climatici europei, e rispettare gli impegni globali riaffermati dalla conferenza di Glasgow, occorrerà accelerare gli investimenti, educare le popolazioni alle necessarie trasformazioni degli stili di vita, nonché accompagnare le lavoratrici e i lavoratori durante il percorso di cambiamento nel pieno rispetto del principio della Giusta Transizione. E in questo contesto, la sinergia fra i Governi, le Istituzioni e il Sindacato europeo e globale, deve continuare a segnare il cammino per un’Italia, un’Europa e un Pianeta finalmente verdi e sostenibili.

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