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Veronese. Per i giovani c’è da fare di più

Fortunatamente qualcosa torna a muoversi nel mercato del lavoro. Gli indicatori di settembre segnalano un aumento, sia congiunturale che tendenziale, dell’occupazione dipendente. Bene anche la flessione del numero dei disoccupati e degli inoccupati.
 
Preoccupa l’aumento, in maniera sostenuta, dell’occupazione a termine, a fronte di un difficoltoso cammino di crescita di quella a tempo indeterminato. Se vogliamo che vi sia una crescita e ripresa duratura, occorre in primis investire in buona, stabile e formata occupazione.
 
Quanto ai dati sull’occupazione femminile, che continuano a presentare un ampio e persistente gap di genere, si intravede qualche positivo passo in avanti. Ma è necessario ridurre la forbice che da sempre separa l’occupazione femminile da quella maschile, attraverso investimenti mirati in tutta una serie di politiche e misure che eliminino gli ostacoli che impediscono alle donne di inserirsi e reinserirsi nel mercato del lavoro.
 
C’è poi da fare di più per i giovani che i dati dimostrano essere tra i soggetti più fragili del nostro mercato del lavoro. L’investimento nei giovani e nelle loro enormi potenzialità, è un fattore di sviluppo del nostro Paese anche in un’ottica di trasformazione digitale del nostro mercato del lavoro. Non possiamo né dobbiamo permettere che 30 giovani su 100 siano disoccupati.
 
La riforma delle politiche attive ha, quindi, una grande sfida da affrontare ed attuarla in maniera veloce e responsabile diventa fondamentale per il futuro di quanti oggi sono ai bordi del mondo del lavoro.
 
 
 
 
Roma 3 novembre 2021

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Ufficio comunicazione UILPA

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