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Colombi. Green-pass obbligatorio: la Funzione Pubblica risolva gli errori di sistema

Sandro Colombi, Segretario generale UILPA

Il governo sta per varare il provvedimento che rende obbligatorio il green-pass per tutti i dipendenti pubblici. E, ancora una volta, si chiede ai lavoratori della Pubblica Amministrazione di dare prova di senso di responsabilità nei confronti del Paese mettendo da parte (se necessario) le opinioni personali in nome dell’interesse generale.

Attualmente la percentuale di vaccinati fra i lavoratori delle pubbliche amministrazioni risulta molto vicina alla totalità. Attenzione però a organizzare bene il sistema di controlli sul green-pass. Ci riferiamo soprattutto a quei dipendenti che non hanno ancora il certificato per motivi che non dipendono dalla loro volontà. Rischiamo infatti la sospensione o il licenziamento persone che i vaccini li hanno fatti, ma non gli è arrivato il certificato; persone che sono state male dopo la prima dose e non hanno potuto ricevere la seconda per espresso consiglio medico; persone che sono state contagiate dopo la prima dose e devono aspettare per la somministrazione della seconda; persone che hanno ricevuto la prima dose in Puglia e la seconda in Lombardia e nessuno gli ha mandato il certificato.

L’elenco potrebbe continuare, ma quello presentato ci pare sufficiente per dire che di situazioni molto specifiche e diversificate ce ne sono tante. E tutte vanno affrontate dalle amministrazioni pubbliche con buon senso, risolvendole caso per caso in modo celere e sistematico. Occorre evitare che un lavoratore venga penalizzato a causa di ritardi, incongruenze normative, malfunzionamento di sistemi informatici e quant’altro. Falle peraltro comprensibili nella situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo da oltre un anno.

Chiediamo pertanto di istituire presso la Funzione Pubblica un servizio di monitoraggio e di supporto tecnico per i lavoratori che non riescono ad ottenere il green-pass dalle autorità competenti per cause diverse dalla scelta di non vaccinarsi. Sarebbe gravissimo se anche un solo dipendente pubblico venisse penalizzato solo perché ha la sventura di ritrovarsi in mezzo a qualche groviglio normativo-burocratico.

La tanto attesa semplificazione della Pubblica Amministrazione deve risolvere i piccoli grandi problemi organizzativi dai quali, a volte, può dipendere il presente e il futuro delle persone. Magari cominciando proprio da quelle che con convinzione e orgoglio hanno scelto di dedicare allo Stato la propria vita lavorativa.

Sandro Colombi, Segretario generale Uil Pubblica Amministrazione

Roma, 16 settembre 2021

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