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Legge di Bilancio, il Governo considera la Pubblica Amministrazione come un’occasione di risparmio e non di investimento

“La legge di bilancio appena approvata brilla per mancanza di visione strategica e per il rinvio di interventi di lungo periodo in merito alla crescita e alla competitività”.

È quanto afferma il Segretario Generale della UILPA, Sandro Colombi, che prosegue: “Su un punto però il Governo ha le idee chiare: assicurare ai cittadini gli stessi servizi con meno personale e minori stanziamenti nonostante le tante dichiarazioni di segno opposto. Fatto sta che analizzando anche solo alcuni commi della legge di bilancio emergono i duri fatti: e cioè che il Conte-bis prosegue con i tagli alla spesa pubblica. Bastino questi pochi esempi.

  • Per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici la legge di bilancio 2021 stanzia solo 400 milioni di euro, mentre i tanto sbandierati 4 miliardi (che in realtà sono 3,775) comprendono anche gli stanziamenti dei due anni precedenti, oltretutto in parte già spesi. A conti fatti l’incremento medio mensile delle retribuzioni dei dipendenti statali sarà di gran lunga inferiore ai 100 euro lordi pro-capite ventilati da esponenti del Governo  
  • Dal 2023 in poi sono previsti risparmi di spesa nei Ministeri pari a 350 milioni di euro all’anno. In parte, si tratta di tagli già previsti dalle leggi di bilancio degli anni scorsi, ma gli importi vengono ora rideterminati in aumento. Un’analoga sforbiciata da 350 milioni di euro toccherà anche a Regioni, Comuni e Province autonome. 
  • Le nuove assunzioni a tempo indeterminato da effettuare nei Ministeri erano in larga misura già programmate negli anni precedenti e prevedono il reclutamento di 5mila unità a fronte delle 30mila perdute dalle Funzioni Centrali negli ultimi cinque anni.
  • Nelle amministrazioni centrali il precariato non sarà combattuto, e non vi è alcuna visione legata al reclutamento di nuove e diverse professionalità, orientate a rispondere alla nuova sfida della innovazione della Pa, in risposta all’emorragia di dipendenti che l’ha caratterizzata in questi ultimi anni. È il caso del Ministero della Giustizia, dove si prevede l’assunzione di oltre 1.000 unità ma con contratto a termine di 12 mesi per smaltire l’arretrato negli uffici giudiziari.
  • I risparmi di gestione conseguiti dalle amministrazioni per effetto dello smart-working saranno destinati alla produttività e al welfare integrativo. Ma col lavoro agile la produttività del personale è rimasta invariata mentre le spese per il personale sono diminuite (meno straordinari, meno buoni pasto). Alla fine, sono sempre gli stessi soldi che girano”.

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