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Tra contraddizioni e incoerenza la farsa continua.

“I numeri  che hanno consentito di approvare al Senato il  ddl di Riforma della P.A. impongono una profonda riflessione: 145 voti favorevoli e 97 contrari,  con il numero legale fissato a 150.  E’ grottesco, infatti, che il  numero legale necessario per l’approvazione definitiva del provvedimento sia stato assicurato dalle forze della cosiddetta opposizione!”
Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo:  “Non poteva certo sfuggire all’intelligenza dei partiti di opposizione il fatto che la riforma della P.A. sarebbe naufragata senza il contributo del loro voto che, seppure contrario, ha di fatto consentito il via libera al disegno di legge delega presentato dal Governo”.
Prosegue Turco: “In tale contesto, che peraltro rende alquanto singolari i moti di entusiasmo di Renzi e della Madia, destano profondo sconcerto i comportamenti di coloro che professano quotidianamente  di osteggiare le scelte di questo Governo ma che nei momenti opportuni anziché affondare il colpo gli lanciano l’ancora di salvezza. Non è la prima volta, soprattutto in Senato; è una storia che si ripete.”
“Si deve quindi pensare”, aggiunge il Segretario Generale della UILPA, “che esiste un consociativismo di fatto tra la maggioranza ed una buona parte dell’opposizione. Non crediamo, infatti, che i nostri parlamentari vogliano assicurarsi la prosecuzione della legislatura fino a scadenza, senza coerenza e credibilità nei confronti dei cittadini!”  
Incalza Turco: “I proclami, le bagarre in aula, le poco edificanti forme di  dissenso che dilagano nell’attuale Parlamento perdono tutta la loro credibilità nel momento in cui vengono offerte sponde salvifiche su provvedimenti nei confronti dei quali  fino al giorno precedente sono stati assunti atteggiamenti di dichiarata ostilità e versati fiumi di parole astiose.”
“La singolarità  di questa vicenda”, conclude il Segretario generale della UILPA, “è che queste scelte non giovano ai cittadini e al Paese.  In un contesto nel quale prospera la confusione tra le varie identità politiche,  il Sindacato continua ad essere soggetto collettivo  a difesa dei diritti costituzionalmente garantiti e degli  interessi della collettività tutta. Questo i cittadini lo devono sapere!”
 

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