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22.05.2014 – Il difficile “status” dell’Ispettore del Lavoro

I tragici fatti di Casalnuovo e gli innumerevoli e gravi episodi di intolleranza verificatisi negli ultimi mesi a danno degli ispettori del lavoro hanno riportato all’attenzione le delicate problematiche inerenti l’attività ispettiva.
La Uil Pubblica Amministrazione, nella convinzione sempre più profonda della necessità di una profonda rivisitazione della figura e del ruolo dell’ispettore del lavoro, da anni è impegnata a sollecitare l’Amministrazione ad affrontare una serie di questioni che riguardano la vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, con particolare riferimento non soltanto all’orario di lavoro,  agli strumenti a disposizione e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, ma anche ai rischi per l’incolumità fisica quotidianamente affrontati.
Purtroppo, all’attribuzione ex lege di nuovi, delicati e complessi, compiti al personale ispettivo del Ministero del Lavoro, non ha fatto seguito un’adeguata valorizzazione della professionalità dell’ispettore del lavoro e degli strumenti di lavoro a sua disposizione, idonei a supportarlo in relazione alla specificità delle funzioni svolte.
Peraltro, l’attuale contesto socio-economico ha acuito il senso di insofferenza di cittadini ed operatori economici nei confronti dello Stato e di tutte le sue propaggini ed articolazioni, e non fanno eccezione a tale clima di intolleranza gli ispettori del lavoro, le cui funzioni vengono generalmente percepite in un’accezione esclusivamente punitiva non soltanto dai datori di lavoro ma anche dagli stessi lavoratori delle imprese sanzionate, poiché frequentemente l’attività di vigilanza impatta su realtà economiche “marginali” il cui equilibrio finanziario, già precario, è messo a rischio dalle pesanti sanzioni economiche comminate, con ricadute negative in termini di continuità aziendale ed occupazionale, in un contesto socio-economico che non fornisce opportunità di impiego, alternative ad occupazioni precarie, sottopagate se non addirittura sommerse.
La gravità della situazione venutasi a creare e le ripercussioni della campagna denigratoria in atto nei confronti degli ispettori del lavoro sta mettendo a serio rischio lo svolgimento quotidiano dell’attività di vigilanza nonché la stessa incolumità fisica degli interessati.
E’ diffuso tra gli ispettori del lavoro un forte sentimento di abbandono da parte del Ministero che nulla fa per difendere chi sul territorio ha la sola colpa di far rispettare le leggi.
La nostra Organizzazione Sindacale ha richiesto invano un chiaro e deciso intervento dell’Amministrazione volto a ristabilire la verità dei fatti, ampiamente distorta dai resoconti giornalistici e dalle trasmissioni televisive, e a riaffermare l’importanza strategica della funzione ispettiva nonché il ruolo imprescindibile degli ispettori del lavoro il cui operato, disciplinato unicamente dalla legge e dalle circolari ministeriali, è finalizzato alla tutela del lavoratore quale soggetto “debole” del rapporto di lavoro ed a garantire una corretta dinamica del mercato del lavoro nonché una sana concorrenza tra le imprese.
La Uil Pubblica Amministrazione, di fronte al perdurante silenzio ed all’inerzia dell’Amministrazione in ordine alle istanze finora effettuate, ha sollecitato ufficialmente una serie di richieste ed iniziative finalizzate a consentire un corretto ed efficace svolgimento delle delicate funzioni ispettive, sottolineando anche l’inadeguatezza dei mezzi e degli strumenti forniti dall’Amministrazione nonché la sproporzione tra la prestazione lavorativa richiesta e la retribuzione percepita.
Inoltre la Uil Pubblica Amministrazione ha chiesto un intervento del Ministro sugli organi di stampa e nelle televisioni che riaffermi la legittimità e la correttezza della condotta degli ispettori del lavoro che agiscono unicamente in base alle leggi e circolari ministeriali, senza alcun ambito di discrezionalità, nonché la predisposizione di una campagna mediatica volta a promuovere la funzione ispettiva quale azione finalizzata unicamente alla tutela del lavoratore, in quanto parte “debole” del rapporto di lavoro, al ripristino della legalità nonché a garantire la corretta dinamica concorrenziale tra i datori di lavoro.  
E’ di tutta evidenza che, in caso di mancata risposta dell’Amministrazione, questa Organizzazione Sindacale provvederà ad intraprendere le iniziative di lotta che saranno ritenute più opportune a difesa della dignità e dell’incolumità fisica del personale ispettivo. 
E’, altresì, da sottolineare il gravoso carico di lavoro degli Ispettori del Lavoro determinato dalla notevole carenza di organico: a fronte di 3.358 posizioni previste nella dotazione organica risultano impiegate soltanto 2.900 unità.
Il blocco del turn over non favorisce il ricambio ed il personale diminuisce progressivamente, come in tutte le branche della Pubblica Amministrazione, smentendo nella realtà le accuse di chi afferma che il personale pubblico eccede le reali necessità. Al contrario, i lavoratori pubblici si riducono ogni giorno di più determinando carichi di lavoro sempre più insostenibili per i dipendenti in servizio.    
Pubblichiamo, in allegato, l’articolo che, oggi, Il Sole 24 Ore ha dedicato alla problematica degli Ispettori del Lavoro, in relazione all’intervento del Ministro del Poletti ad un Convegno, a Napoli, articolo nel quale sono riportate le dichiarazioni di alcuni rappresentati delle Organizzazioni Sindacali, tra cui il Segretario Nazionale della UILPA, Sandro Colombi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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