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09.07.2013 – Ministero Economia e Finanze, firmata intesa con i sindacati

mef

“Si apre la strada alla riorganizzazione, dai risparmi più risorse per gli stipendi”.

E’ stato firmato questa mattina il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Economia e della Finanze e i sindacati per dare il via ad un positivo processo di razionalizzazione organizzativa anche nel dicastero finanziario.
Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, nell’odierno comunicato stampa, esprimono soddisfazione per un accordo che finalmente avalla uno dei principi da sempre sostenuti dalle stesse organizzazioni Sindacali e cioè che i tagli di budget devono riguardare solo le spese improduttive ed i costi ingiustificati, superando quella logica dei tagli lineari a risorse e organici che ha causato fin troppi danni alla funzionalità della Pubblica Amministrazione.
Le tre sigle sindacali dichiarano: “Ora anche per gli altri enti centrali non ci sono più scuse. La lotta agli sprechi e l’obbligo di rivedere voce per voce l’utilizzo dei soldi pubblici vanno estesi a tutte le amministrazioni pubbliche: ministeri, agenzie, enti pubblici non economici devono cambiare il modo di gestire, organizzare e produrre servizi pubblici. E devono farlo con il coinvolgimento dei lavoratori e delle parti sociali”.
Quello firmato oggi – spiegano le tre categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil – è un protocollo politico che impegna il Mef a verificare i flussi di spesa interni e ad individuare i capitoli di bilancio da cui ricavare risorse aggiuntive da destinare ai contratti dei lavoratori. Una volta conclusa la verifica, con il pieno coinvolgimento dei sindacati, si procederà alla quantificazione dei risparmi e poi alla contrattazione per l’erogazione al personale delle risorse ricavate”.
Si aggiunge quindi un tassello importante al modello su cui i sindacati hanno scommesso con determinazione: “Sostenere le retribuzioni anche attraverso l’eliminazione degli sperperi e il taglio di consulenze e spesa improduttiva, che gravano pesantemente sui bilanci degli enti pubblici. Questo modello di riorganizzazione è destinato a produrre benefici per tutti, cittadini utenti e operatori: si tratta di una operazione che consentirà di conseguire un duplice obiettivo, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il riconoscimento della professionalità dei lavoratori del pubblico impiego”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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