Il sipario è calato sulla ottantunesima Mostra del Cinema di Venezia. A trionfare è stata l’ultima fatica di Pedro Almodóvar, “La stanza accanto” (The room next door) che, si è aggiudicato il Leone d’Oro. Un riconoscimento annunciato che tuttavia premia un regista capace di rinnovarsi e di emozionare con storie intime e intense.
Brady Corbet con il suo “The Brutalist” ha incantato la giuria, portando a casa il Leone d’Argento per la migliore regia. Vincent Lindon e Nicole Kidman hanno conquistato le Coppe Volpi per le loro interpretazioni in “Jouer avec le feu” e “Babygirl”.
A presiedere la giuria è stata l’attrice francese Isabelle Huppert, già due volte vincitrice della Coppa Volpi a Venezia e Leone d’oro alla carriera. Al suo fianco, oltre al regista italiano Giuseppe Tornatore e all’attrice cinese Zhang Ziyi, hanno fatto parte della commissione il britannico Andrew Haigh (direttore di “Estranei”), la polacca Agnieszka Holland (“Green Border”), lo statunitense James Gray, il brasiliano Kleber Mendonça Filho, il mauritano Abderrahmane Sissako e la tedesca Julia von Heinz.
Una commissione che ha saputo cogliere le sfumature più sottili di ogni pellicola. Tra queste il Gran premio dei giudici è andato a “Vermiglio” di Maura Delpero, il premio speciale della giuria ad “April” di Dea Kulumbegashvili, mentre “The new year that never came” di Bogdan Mureșanu ha trionfato nella sezione Orizzonti, per i film più innovativi.
Paul Kircher ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per gli attori emergenti con Leurs enfants après eux, mentre Sarah Friedland si è aggiudicata il Leone del futuro e il Premio Orizzonti per la migliore regia con Familiar Touch.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 9 settembre 2024