Come giudica la sua esperienza di delegato RSU?
Purtroppo, quasi inutile. Faccio sindacato ormai da anni e il potere contrattuale della RSU nei confronti dell’Amministrazione è così esiguo da non portare a nulla. Non c’è forza contrattuale. In ogni caso preferisco andare io a trattare con l’Amministrazione perché ritengo di avere maggiore esperienza sindacale e dunque so come evitare richieste fuori contesto o irrealizzabili.
Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo della RSU stabiliti nel CCNL?
Sì. Ci coinvolgono, ci interrogano, ci danno il contentino o limano di poco le loro intenzioni ma non raggiungiamo mai grandi conquiste. Se ci troviamo in una contrattazione e per l’Amministrazione non c’è alcun obbligo di raggiungere un accordo noi non possiamo far altro che far mettere a verbale le nostre richieste, poi decidono loro come meglio credono.
I suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?
I colleghi raramente si rivolgono alle RSU o al sindacato. Spesso e volentieri quando hanno qualche problema ci scavalcano e vanno direttamente a parlare con l’Amministrazione. Da noi non c’è cultura della rappresentanza sindacale. La dimostrazione è la percentuale bassissima di colleghi tesserati al sindacato. Un fattore che, insieme alla ridotta possibilità di incidere sulle scelte dell’amministrazione, riduce al minimo la nostra forza contrattuale.
Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?
Penso di sì. Se arrivasse qualche nuovo collega giovane con una preparazione adeguata cederei volentieri il passo. Tuttavia, se devo passare il testimone a persone che non hanno la benché minima idea di cosa sia il sindacato né tantomeno la contrattazione, allora preferisco essere io a continuare l’esperienza nella RSU. Almeno per salvare il salvabile.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 24 giugno 2024