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Ministero della Difesa. «Il sindacato
è un baluardo della democrazia»
Intervista a Vincenzo Boccadamo

Come giudica la sua esperienza da delegato RSU?

 

Intensa e formativa. Dal 2015, mi sono immerso nel mondo della rappresentanza sindacale, ascoltando le istanze dei colleghi e cercando soluzioni concrete ai loro problemi. La base navale di Taranto mi ha offerto un terreno fertile per maturare questa esperienza, affrontando tematiche complesse e trovando un equilibrio tra le esigenze individuali e quelle collettive in modo che l’azione sindacale avesse risvolti positivi per tutto l’ambiente lavorativo. Ho apprezzato molto la possibilità di crescere professionalmente e personalmente. All’inizio, mi sono confrontato con un mondo a me sconosciuto, ma con impegno e dedizione ho acquisito le competenze necessarie per svolgere questo ruolo al meglio. In particolare, mi sono occupato di sicurezza sul lavoro, un tema cruciale che mi ha permesso di approfondire aspetti tecnici e normativi. In conclusione, ritengo che questa esperienza sia stata fondamentale per la mia crescita. Essere al servizio dei colleghi e contribuire a migliorare le condizioni lavorative è una grande soddisfazione.

 

Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?

 

La nostra realtà lavorativa è una base militare e il rapporto tra l’amministrazione e la RSU è un po’ particolare. Essendo un comando operativo, le esigenze operative influenzano un po’ le possibilità di esercitare il ruolo della RSU. Tuttavia, nel rispetto delle norme del Contratto collettivo nazionale di lavoro, la RSU viene per lo più coinvolta nelle decisioni che riguardano il personale civile. Questo perché abbiamo più o meno il 50% di dipendenti civili, circa 800-900 unità, oltre a quelli militari; quindi, siamo una bella fetta del comparto Difesa. Purtroppo, negli anni, a livello nazionale, il ruolo delle RSU è stato gradualmente marginalizzato, ridimensionando il nostro potere contrattuale. Questo ha reso più difficile per noi difendere i diritti dei lavoratori. Nonostante ciò, diciamo che c’è un equilibrio con l’Amministrazione, dove si alternano momenti di collaborazione a momenti di confronto più duro.

 

I suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?

 

Dipende dai colleghi. Quelli con più esperienza vedono solitamente l’RSU come uno strumento utile per risolvere i loro problemi. Ci conoscono e sanno che possiamo rappresentare le loro esigenze in modo efficace. I colleghi più giovani, soprattutto gli ex militari transitati, all’inizio sono un po’ scettici sul ruolo del sindacato. Ma quando ci conoscono meglio e vedono come lavoriamo, capiscono l’importanza di avere una rappresentanza. Il problema più grande nasce quando ci sono diverse sigle sindacali all’interno dell’RSU e ognuna mette in primo piano i propri interessi. Questo può creare confusione e far perdere di vista l’obiettivo comune: tutelare i diritti di tutti i lavoratori.

 

Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU. Si candiderà di nuovo? 

 

Certamente. In questi nove anni ho dedicato molto tempo e energie a questo ruolo, partecipando attivamente a tutte le iniziative e garantendo costantemente la mia presenza. Sono consapevole che essere un rappresentante sindacale significa accantonare parte della propria vita privata, ma credo fermamente nell’importanza delle RSU. Mi piacerebbe però coinvolgere maggiormente i miei colleghi. So che non è sempre facile sensibilizzare gli altri sull’importanza del sindacato, ma ritengo fondamentale che tutti comprendano il ruolo imprescindibile che svolge nel tutelare i nostri diritti e migliorare le condizioni di lavoro. Il sindacato è un baluardo di democrazia e, almeno idealmente, tutti i lavoratori dovrebbero esserne parte attiva.

 

Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

 

Roma, 7 ottobre 2024