Come giudica la sua esperienza da delegato RSU?
È un’esperienza gratificante e densa di sfide. Durante la pandemia abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà, come, ad esempio, garantire l’omogeneità del lavoro agile nei vari uffici. Nonostante gli ostacoli, sono orgoglioso di rappresentare i colleghi e di portare le loro istanze all’attenzione della dirigenza. A volte incontriamo resistenze di tipo culturale che ritardano il salto di qualità necessario per un ufficio pubblico al passo coi tempi.
Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?
Tendenzialmente sì. Naturalmente non sempre siamo d’accordo, infatti, il confronto con l’amministrazione è caratterizzato da rispetto reciproco anche se non mancano le discussioni. Devo aggiungere che nel caso della mia amministrazione la dirigenza è puntuale nell’inviarci informazioni e convocazioni. Ogni tanto è capitata qualche dimenticanza, ma è raro.
Secondo lei, i suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?
Dipende da collega a collega. Alcuni vedono la RSU come un punto di riferimento. Altri invece ci vedono solo come un infopoint, per avere notizie sul contratto e sulle disposizioni amministrative. Uno dei problemi principali è che alle volte i dipendenti non dialogano con noi della RSU che conosciamo bene le dinamiche dell’ufficio e magari poi si trovano in difficoltà.
Mancano circa sei mesi alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?
Penso di candidarmi se i colleghi vorranno rinnovare la fiducia che mi hanno concesso nelle precedenti tornate. E qualora dovessi essere rieletto, mi piacerebbe affrontare le nuove difficoltà che si presenteranno nell’organizzazione del lavoro. Tutto questo per avere un confronto costruttivo con l’amministrazione, risolvere insieme i problemi e migliorare i servizi.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 9 dicembre 2024