Negli ultimi anni il mercato del lavoro italiano è stato caratterizzato da alcune criticità anche nei momenti di crescita. Il 2023 non fa eccezione. Come sottolineano le analisi di For.Te., Fondo paritario interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario, tali criticità coinvolgono soprattutto donne, giovani e lavoratori a bassa professionalità.
Il 43% delle donne è disoccupato, mentre i Neet, ossia i giovani che non studiano e non lavorano, sono ormai un quinto dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Una media di sette punti superiore a quella europea.
Il recente Osservatorio Inps sul precariato mette in evidenza come in Italia ci sia una proporzionalità inversa tra l’attivazione di nuove assunzioni e posti di lavoro a tempo indeterminato. Infatti, nel 2023 su 5 milioni di attivazioni, in calo dal 2022, sono aumentati i contratti stagionali, intermittenti e a tempo determinato. Al diminuire dei posti di lavoro corrisponde l’aumento del precariato.
Di conseguenza c’è una riduzione dei contratti a tempo indeterminato e un forte aumento della cassa integrazione (Cig). A settembre di quest’anno la Cig è salita oltre il 60% rispetto al mese precedente, con un incremento mensile della Cig straordinaria del 100%.
Redazionale
Roma, 6 novembre 2023