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Librandi (Uil Fpl) e Colombi (Uilpa): “Sul POLA chiediamo alla ministra l’apertura di un tavolo di confronto con il sindacato”

“Abbiamo letto le corpose Linee guida nazionali a cui tutte le pubbliche amministrazioni dovranno attenersi nella predisposizione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA). Tali Linee sono state emanate a dicembre scorso dalla Funzione Pubblica senza che si sia minimamente considerato ciò che è avvenuto negli ultimi mesi per i lavoratori coinvolti e senza che le Organizzazioni sindacali siano state precedentemente convocate”. È quanto affermano Michelangelo Librandi, Segretario Generale UIL Fpl, e Sandro Colombi, Segretario Generale UILPA. 

“Ci risulta assai bizzarro pretendere di sconvolgere l’organizzazione del lavoro nientemeno che del 60% dei dipendenti pubblici senza ascoltare cosa ne pensano i lavoratori. Nell’industria lo Smart Working è oggetto di contrattazione come è giusto che sia. Evidentemente il governo Conte e la sua maggioranza intendono scavalcare a destra la Confindustria”, proseguono i segretari. 

“Accantonando questo aspetto, il POLA si caratterizza principalmente per essere un complicato labirinto di norme che rinviano ad altre norme, ad altri cervellotici piani e dunque risulta sia largamente impraticabile, sia uno spreco di risorse. Insomma, col POLA è stato riscritto “Il castello” di Kafka aggiornandolo col linguaggio del marketing”, sottolineano Librandi e Colombi. 

“Il principale punto di debolezza del POLA può essere così sintetizzato: siamo dinanzi a un enorme sovraccarico burocratico. Il percorso che porta alla elaborazione del Piano e alla sua attuazione all’interno delle amministrazioni è a dir poco iper-complesso. Solo per dirne una in ogni ente ci vuole un blocco permanente di personale specializzato che tenga dietro a tutti gli adempimenti normativi. Per di più la ridondante azione di controllo del sistema minerà l’efficacia e l’efficienza della pubblica amministrazione. Non vorremmo che questo fosse il vero obiettivo in modo da invocare ulteriori privatizzazione e esternalizzazioni”, puntualizzano i sindacalisti. 

“In base alle Linee Guida, lo strumento dello smart working appare tutto tranne ciò per cui è nato: conciliare i giusti tempi lavoro/famiglia nel giusto equilibrio con l’aumento della garanzia dei servizi da erogare ai cittadini.”

Concludono Librandi e Colombi: “Nell’interesse della qualità dei servizi da erogare ai cittadini chiediamo che l’attuazione concreta del Piano sia subordinata alla stipula di accordi collettivi in ciascuna amministrazione. Accordi nei quali andranno regolati tutti gli aspetti che non risultano sufficientemente definiti nei documenti programmatici dell’amministrazione. La UIL FPL e la UIL PA non intendono assistere alla storica trasformazione in peggio dell’organizzazione del lavoro del pubblico impiego e adotteranno ogni utile misura affinché la Pubblica Amministrazione sia il volano del rilancio dell’intero sistema Paese. Chiediamo pertanto da subito alla ministra Dadone di aprire in tempi rapidi un tavolo di confronto con le rappresentanze del personale”. 

Roma, 13 gennaio 2021