Ministeri, Agenzie ed Enti Pubblici saranno coinvolti dai procedimenti di trasferimento di materie e funzioni alle Regioni che ne faranno richiesta.
Lavoratori e lavoratrici che oggi svolgono le funzioni essenziali esercitate dallo Stato per garantire alla cittadinanza qualità dei servizi pubblici e uniformità dei diritti sanciti dalla Costituzione subiranno gli effetti della disarticolazione delle politiche pubbliche conseguente alle devoluzione alle Regioni di tante cruciali materie. Anche le funzioni già oggi esercitate in regime di concorrenza, potranno vedere un accrescimento delle competenze regionali a scapito del coordinamento unitario svolto dalle amministrazioni pubbliche centrali.
Ogni trasferimento di funzioni dalle amministrazioni dello Stato alle Regioni comporterà il conseguente trasferimento di risorse finanziarie, strumentali e umane. Senza alcuno stanziamento aggiuntivo.
Si frammentano le politiche pubbliche nazionali, moltiplicando le strutture amministrative titolari di funzioni,
a parità di personale in servizio e di risorse.
L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA:
• frammenta le politiche strategiche minando le prospettive di sviluppo dell’intero sistema Paese
• regionalizza materie svolte in modo unitario dalle amministrazioni centrali a tutela della cittadinanza e del patrimonio nazionale (paesaggistico, culturale, demaniale, produttivo…), differenziando procedure, compiti e responsabilità delle amministrazioni esercitate dal personale
• regionalizza importanti funzioni di vigilanza e controllo
• riduce il perimetro delle tutele pubbliche e aumenta divari e disuguaglianze
• favorisce la privatizzazione dei servizi pubblici
• regionalizza le professioni, la gestione dei rapporti di lavoro, differenzia le retribuzioni territorialmente, mette in discussione il Contratto Collettivo Nazionale