Come giudica la sua esperienza da delegato RSU?
Faticosa e formativa. Faticosa perché è difficile coordinare al meglio impegni lavorativi e attività sindacale. Formativa invece perché fare il delegato per la RSU è un ruolo che necessita di studio e aggiornamento continuo affinché si riesca a interagire al meglio nelle relazioni quotidiane con i colleghi e l’Amministrazione.
Nella sua realtà lavorativa l’Amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?
Sì, non ho mai avuto problemi in tal senso. C’è un rispetto reciproco tra le parti. L’Amministrazione è formata in maggioranza da militari ed è molto attenta alle procedure. Quindi le comunicazioni formali arrivano puntuali e spesse volte sono precedute da quelle informali.
Secondo lei, i suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?
La maggior parte sì. Poi ci sono delle minoranze all’interno dell’ente che hanno una generica sfiducia nelle istituzioni compreso il sindacato. Dal mio punto di vista si sbagliano perché noi difendiamo i diritti dei lavoratori e, come UILPA, staremo sempre dalla loro parte. Purtroppo, queste sacche di dipendenti sfiduciati, non si informano abbastanza, ma stiamo cercando di provvedere mescolando i canali di comunicazione tradizionali, come la bacheca, con i canali più moderni come WhatsApp, Instagram e Facebook.
Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?
Probabilmente sì. Purtroppo, il lavoro aumenta e il personale diminuisce, così spesso mi trovo in difficoltà nel gestire entrambe le attività. Poi, se ci fosse una persona che i lavoratori reputano all’altezza sarei volentieri disposto a cedere il passo.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 9 settembre 2024