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‘La lotta di classe nel piatto’ di Renato D’Elia, Antonio Maglie

L’onnipresenza dei discorsi sulla cucina ha assunto forme patologiche mediante la pervasività dei media tradizionali e di quelli digitali nelle cui praterie si smarrisce il senso della realtà. Il cibo subisce una trasformazione antropologica: da primario diritto sociale assume i caratteri di un consumo di status attraverso l’esaltazione dei nuovi “eroi” della cosiddetta “alta cucina” e la “deificazione” della figura dello chef, svelando così i contorni neofeudali dell’ultimo stadio del neoliberismo.

 

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