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La Giornata mondiale della sicurezza e salute sul lavoro 2021 sollecita una risposta alla pandemia di Covid-19

La Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che si svolge il 28 aprile di ogni anno, è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). Questo evento trae la sua forza dalla tradizionale struttura dell’ILO e dal dialogo sociale che riunisce lavoratori, sindacati, datori di lavoro e governi nell’intento di ampliare la consapevolezza sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro.

La manifestazione, ha lo scopo di focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro.

Anticipare e essere pronti a rispondere  alle crisi , investire in sistemi resilienti di salute e sicurezza sul lavoro. E’ necessario rafforzare le politiche nazionali di salute e sicurezza sul lavoro, unitamente a sistemi istituzionali e normativi integrati per rispondere alle crisi, afferma l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

GINEVRA (Notizie OIL) — I paesi dovrebbero dotarsi di sistemi di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) solidi e resilienti, che minimizzino i rischi sul lavoro in caso di emergenze sanitarie, afferma l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) in un rapporto pubblicato in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

La strategia richiede investimenti nelle infrastrutture di SSL e la loro integrazione nei piani nazionali per prepararsi e rispondere alle crisi, proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori e promuovere la continuità delle attività lavorative.

Il rapporto Anticipate, prepare and respond to crises. Invest now in resilient OSH systems (“Anticipare e essere pronti a rispondere alle crisi. Investire in sistemi resilienti di salute e sicurezza sul lavoro”) analizza il lavoro fatto per prevenire e gestire i rischi derivanti dalla pandemia, nonché gli altri rischi per la salute e la sicurezza associati al cambiamento delle modalità di lavoro adottate  in via straordinaria per mitigare l’impatto del virus sul mondo del lavoro.

Il rapporto evidenzia il ruolo fondamentale dei sistemi normativi e delle istituzioni di salute e sicurezza sul lavoro durante la pandemia, e quello dei meccanismi di controllo, dei servizi sanitari e di consulenza, della raccolta dati, della ricerca e della formazione.

 La ripresa e la prevenzione richiederanno politiche nazionali migliori e sistemi istituzionali e normativi integrati alle risposte alle crisi”, ha affermato il Direttore Generale dell’OIL,

Nel contesto della pandemia di COVID-19, i lavoratori in settori specifici, come i servizi di emergenza, la sanità e l’assistenza sociale, sono stati particolarmente esposti al rischio di infezione. Secondo i dati citati nel rapporto, nel mondo circa 7.000 operatori sanitari sono morti mentre 136 milioni di lavoratori socio-sanitari sono a rischio di contrarre la COVID-19 sul lavoro.

Le pressioni e i rischi cui sono sottoposti gli operatori sanitari durante la pandemia hanno avuto un impatto anche sulla loro salute mentale. A livello globale, un operatore sanitario su cinque a ha riportato sintomi di depressione e ansia.

Oltre ai settori della sanità e dell’assistenza sociale, altri luoghi di lavoro sono stati veicolo di trasmissione del virus di COVID-19, soprattutto quando i lavoratori si trovano in ambienti chiusi o a stretto contatto con altre persone o condividono gli alloggi o i mezzi di trasporto.

Relativamente ai rischi per la salute e sicurezza nel contesto delle nuove modalità di organizzazione del lavoro il rapporto evidenzia che l’incremento del ricorso al lavoro da remoto è stato essenziale per limitare la diffusione del virus, mantenendo il lavoro e la continuità aziendale e dando ai lavoratori una maggiore flessibilità. Esso ha anche offuscato i confini tra lavoro e vita privata. Il 65 per cento delle imprese intervistate dall’OIL e dalla Rete di salute e sicurezza sul lavoro del G20 ha riportato le difficoltà nel sostenere il morale dei lavoratori che lavorano da remoto.

Il rapporto evidenzia che le micro e piccole imprese hanno spesso faticato nell’attuare le misure di SSL, soprattutto a causa della mancanza di risorse per adattarsi ai nuovi rischi imposti dalla pandemia.

Nell’economia informale, molti dei 1,6 miliardi di lavoratori, soprattutto nei paesi in via di sviluppo non hanno accesso neppure alla protezione sociale di base (p.e. congedo e indennità per malattia). Essi hanno continuato a lavorare nonostante le restrizioni legate al confinamento, alla circolazione, all’interazione sociale e altre misure. Queste situazioni hanno aumentato le probabilità di contrarre il virus.

Le norme internazionali del lavoro offrono una guida su come rispondere a queste sfide, riducendo il rischio di trasmissione del virus sul lavoro. Queste norme forniscono strumenti per attuare le misure di SSL e per assicurare che i lavoratori, i datori di lavoro e i governi possano perseguire la realizzazione del lavoro dignitoso, mentre si adattano alle conseguenze socio-economiche legate alla pandemia.

Le norme internazionali del lavoro incoraggiano il dialogo sociale come strumento efficacie per garantire che le procedure e i protocolli siano effettivamente attuati e accettati.

“Non potrebbe esserci una dimostrazione più chiara dell’importanza di un sistema di salute e sicurezza sul lavoro forte e resiliente”

Guy Ryder, Direttore Generale dell’OIL

 

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