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Italia ospite d’onore alla Fiera del Libro di Francoforte

È la bellezza delle parole ad aprire mercoledì mattina, 16 ottobre, il programma letterario dell’Italia Ospite d’Onore alla Buchmesse di Francoforte al Padiglione firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors e collocato al Forum Level 1. Curato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) con la consulenza di Ex Libris e con il coordinamento del Commissario straordinario del Governo per Italia Ospite d’Onore, il programma è costruito in modo da rappresentare la ricchezza, la varietà e la profondità della nostra editoria attraverso la partecipazione di 86 autori selezionati attraverso un dialogo continuo con piccole, medie e grandi case editrici. Il programma sarà inaugurato da un doppio incontro dall’approccio multidisciplinare (protagonisti una scrittrice, un filosofo, uno scienziato e un teologo) e dallo sguardo senza compromessi sulle luci e le ombre del nostro tempo. Tutti gli appuntamenti del programma letterario sono disponibili in italiano, inglese e tedesco grazie alla traduzione simultanea in cuffia.

Nel primo appuntamento Susanna Tamaro, autrice di uno dei romanzi italiani più conosciuti e amati nel mondo (Va’ dove ti porta il cuore, pubblicato nel 1994 e tradotto in oltre trenta lingue), e il filosofo Stefano Zecchi dialogheranno proprio sulla bellezza delle parole (ore 10, Arena). Subito dopo spetterà a Carlo Rovelli, lo scienziato che con le sue “brevi lezioni” ha reso comprensibile a tutti la complessità della fisica, e a Luigi Maria Epicoco, il teologo autore di Per custodire il fuoco – Vademecum dopo l’apocalisse, affrontare un tema scomodo e definitivo come la fine del mondo, che l’azione congiunta di virus, guerre e crisi ambientali sta bruscamente trasferendo dalle prospettive religiose di lungo termine alla discussione pubblica e alle inquietudini contemporanee (ore 11, Arena). Bellezza e apocalisse, amore e paura, scienza e fede, presente e futuro, un decollo sulle ali dei grandi temi e delle parole che usiamo per comprenderli.

Italia, Germania e nomadismi letterari

Partirà fin dal primo giorno anche uno dei percorsi destinati ad attraversare l’intero programma letterario: l’incontro/confronto tra Italia e Germania. E lo farà con un incontro in tarda mattinata che prenderà spunto dalla storica fascinazione che la città di Berlino ha esercitato sugli scrittori italiani, diventandone spesso amato rifugio e musa creativa. Ne sanno qualcosa Andrea Bajani, che vi ha vissuto in passato, e Mario Desiati, che vi ha ambientato una porzione significativa del suo Spatriati, vincitore del Premio Strega nel 2022, così come la moderatrice dell’incontro, Maria Carolina Foi, che ha diretto l’Istituto di Italiano di Cultura all’Estero con sede nella capitale tedesca (ore 11.30, Caffè letterario). Ma Berlino sarà solo il trampolino per una conversazione che di certo si spingerà anche verso altre destinazioni, lambendo quell’idea e attitudine di nomadismo letterario che tornerà a illuminare tanti incontri della Buchmesse. Un esempio? Poche ore dopo a confrontarsi saranno Olga Campofreda, scrittrice casertana che lavora a Londra come ricercatrice in Italian e Cultural Studies, e Igiaba Scego, autrice romana che da sempre dedica molto del suo impegno letterario alla ricerca e riflessione sulle proprie origini somale e sul tema dell’identità (ore 15.30, Caffè letterario). Si passerà così in modo naturale da Il libro delle case (tra le ultime opere di Bajani) a “La mia casa è dove scrivo” (titolo dell’incontro con Campofreda e Scego), seguendo uno dei tanti fili invisibili su cui si sviluppa l’intreccio del programma letterario.

Tra il piacere e l’abisso, da D’Annunzio alla Generazione Z

Un altro filo conduttore che legherà molti incontri è quello del tempo. Se ne avrà una prova nella prima giornata con tre appuntamenti che – pur diversi tra loro – offriranno altrettante visioni e narrazioni in cui il rapporto tra scrittura, cultura e sentimenti umani sarà filtrato dalla lente del periodo storico. Il confronto tra Italia e Germania si riaccenderà nel dialogo tra Marina Valensise e Uwe Wittstock, autori rispettivamente di Sul baratro Febbraio 1933. L’inverno della letteratura, due saggi sul ruolo e la sorte degli intellettuali alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale (ore 16, Arena). Se quella di Valensise e Wittstock sarà la diapositiva di un istante drammatico della storia moderna dell’umanità, ben più ampio sarà lo spettro temporale a cui si rivolgeranno lo storico e dannunziano d.o.c. Giordano Bruno Guerri e lo scrittore Giuseppe Culicchia, in una ricognizione che prenderà il via dall’uscita de Il piacere di Gabriele D’Annunzio (135 anni fa) per proseguire fino all’esordio di Culicchia Tutti giù per terra (30 anni fa), accompagnata da un dubbio dal sapore sociologico-letterario: è possibile che nell’ultimo secolo e mezzo la società e la sua rappresentazione sui libri siano passate dall’età del piacere a quella del disagio (ore 12.30, Caffè letterario)? Una domanda a cui – con un ulteriore fast forward oltre i confini del terzo millennio – chissà che non aggiungano una risposta anche Ginevra Lamberti Alice Urciuolo, protagoniste dell’incontro che chiuderà il programma di mercoledì, tra le voci più interessanti della nuova narrativa italiana contemporanea, osservatrici di emozioni, sfide e “orchi” del presente tra eco-distopie e generazione Z (ore 17.30, Caffè letterario).

Editoria a 360 gradi

L’editoria italiana è un prisma dalle mille facce. Obiettivo del programma letterario a Francoforte sarà provare a fotografarle tutte, o quasi. Per esempio, attraverso la prospettiva inedita e privilegiata di Antonio Franchini Chiara Valerio, non solo autori di libri di successo (come gli ultimi Il fuoco che ti porti dentro Chi dice e chi tace), ma anche editor, curatori di collane, collaboratori di riviste letterarie e programmi radiofonici. Il loro sarà lo sguardo di chi i libri li vive e li conosce davvero a 360 gradi (ore 16.30, Caffè Letterario). Con Teresa Radice Stefano Turconi si aprirà invece un’altra finestra, quella sul vivace mondo dei fumetti e dell’illustrazione, che rimarrà ben spalancata per l’intera settimana grazie a una striscia di appuntamenti quotidiani. Cosa si vedrà da questa finestra? Nel caso di Radice e Turconi, un mondo ricco di avventure e scenari esotici a far da sfondo a storie di crescita personale, come nell’ultima graphic novel Il contastorie (ore 14.30, Caffè Letterario). Estendendo il raggio d’azione, il primo giorno dell’Italia a Francoforte sarà anche quello in cui verranno inaugurate le due mostre allestite nel padiglione nazionale («Scritto in faccia. 60 scrittrici e scrittori italiani del Novecento», a cura di Alberto Saibene da un’idea di The Italian Literary Agency, e «Matite giovani tra illustrazione e fumetto», organizzata da Bologna Fiere/Bologna Children’s Book Fair e a cura di Accademia Drosselmeier) e in cui inizieranno i «Reading al buio®», a cura della Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili, che per cinque giorni coinvolgeranno gli autori ospiti alla Buchmesse in esperienze in cui si annullerà ogni distinzione tra chi legge con gli occhi, chi con le mani e chi con le orecchie. Lasciando che a regnare siano solo le parole e le loro storie.

Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE: “Il primo giorno del programma letterario spazia dalla narrativa alla saggistica di stampo umanistico, scientifico e religioso, per passare al fumetto e al mondo dell’illustrazione. Avremo sul palco autori affermati che erano già conosciuti negli ultimi decenni del Novecento e altri che, in quegli anni, erano appena nati. Come avevamo annunciato, è la pluralità e la ricchezza dell’editoria italiana, in dialogo con il mondo, la cifra del nostro programma”.