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Istat. Report sui servizi educativi per l’infanzia. Male il Mezzogiorno

Il rapporto “I servizi educativi per l’infanzia in Italia” per l’anno educativo 2022/2023 analizza lo stato attuale, il personale coinvolto e l’accessibilità dei servizi per la prima infanzia (0-2 anni), in attuazione di un Accordo tra il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, l’Istat e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Obiettivo principale è la valutazione dell’offerta educativa destinata ai più piccoli, monitorata anche per evidenziare l’effetto degli investimenti in corso, specialmente nell’ambito del PNRR.

 

Principali punti del rapporto:

 

  • Sistema di offerta: Nel 2022/2023, i servizi pubblici e privati hanno raggiunto una copertura di circa 30 posti ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni, avvicinandosi all’obiettivo minimo del 33% stabilito dai Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il 2027. Tuttavia, permangono disuguaglianze territoriali, con livelli di copertura sensibilmente inferiori al Sud rispetto al Centro e al Nord.

 

  • Composizione e tipologia di servizi: La crescita dei servizi privati, rispetto a quelli pubblici, ha contribuito all’aumento complessivo dei posti disponibili. Le strutture si dividono tra nidi tradizionali, sezioni primavera e servizi integrativi, con specifiche differenze di copertura territoriale e gestionale.

 

  • Personale: Il personale educativo e non educativo nei nidi e nelle sezioni primavera è ampiamente femminile, con una media di età di circa 40 anni e con elevate percentuali di contratti a tempo indeterminato, soprattutto nei servizi pubblici. Il rapporto educatore-bambino varia tra le diverse regioni, con situazioni più critiche nei servizi privati del Mezzogiorno.

 

  • Accessibilità e partecipazione: Nonostante il bonus “Asilo Nido” e altre agevolazioni, permangono liste d’attesa in molte strutture, con differenze d’accesso legate anche al reddito e al livello di urbanizzazione. A livello europeo, l’Italia rimane sotto la media per la partecipazione dei bambini sotto i 3 anni ai servizi educativi.
    Il report mette in luce le criticità, ponendo enfasi sull’urgenza di aumentare l’offerta pubblica e privata al Sud e nelle Isole. La futura implementazione degli obiettivi del PNRR sarà cruciale per ridurre il gap territoriale e migliorare le condizioni di accessibilità ai servizi per l’infanzia.

 

Scarica qui il Rapporto in PDF: Report-Completo_I-servizi-educativi-per-linfanzia-in-Italia_16_10_24-1