L’ISTAT ha pubblicato le previsioni relative all’IPCA depurato dai beni energetici importati, l’indice inflativo che rappresenta il punto di riferimento per l’aumento delle retribuzioni negoziato nei rinnovi dei CCNL, sancito nell’Accordo interconfederale del 2009 e ribadito nel Patto della Fabbrica del 2018.
Il valore atteso di questo indicatore era previsto al 6.6% per il 2023, ma la sua effettiva realizzazione è stata pari al 6.9%, con uno scarto uguale allo 0.3%, e a un decimo di punto inferiore rispetto alla stima indicata lo scorso dicembre (7%).
Per il futuro, invece, l’Istat prevede un IPCA dell’1,9% per il 2024 (minore rispetto al precedente previsionale del 2,9%) e del 2,0% per il 2025, il 2026 e il 2027.
Comunicazione Istat: Comunicazione-Ipca-nei-7-giugno-2024_
Circolare UIL: Circ. n. 209 su previsioni IPCA depurato dai prodotti energetici importati 2024-2027