Lei è un segretario molto presente sul territorio. A cosa è dovuta questa scelta?
Ho assunto l’incarico in un momento delicato, poco prima delle ultime elezioni RSU. È stato un periodo intenso che, se da un lato mi ha affaticato, dall’altro mi ha permesso di conoscere da vicino tutti i settori di cui oggi mi occupo. Ho scelto di incontrare di persona i nostri rappresentanti RSU e i coordinatori perché ritengo che il sindacato vada fatto in presenza nei luoghi di lavoro. Quando un iscritto chiama, bisogna esserci. Credo in questo approccio e ho trovato un’ottima risposta soprattutto dai giovani che sono entrati da poco nella Pubblica Amministrazione. Molti hanno voglia di tornare a parlare dei problemi concreti del lavoro pubblico e ho trovato sia partecipazione che collaborazione.
C’è un problema che accomuna tutte le amministrazioni?
Sì, la carenza di personale. I ministeri hanno spesso mascherato il problema rivedendo al ribasso le tabelle organiche e facendosi forza del fatto che seppur con poco personale i risultati sono stati comunque raggiunti, giustificandolo con l’efficienza dimostrata dai lavoratori rimasti. In realtà questo “miracolo” ha avuto un costo umano e professionale altissimo. Ma a lungo andare non sarà più sostenibile e già oggi siamo in difficoltà. In alcuni enti più che in altri, come per esempio l’INPS, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Interno, soprattutto nelle Questure e nelle Prefetture, dove gli organici sono fortemente sottodimensionati nonostante l’aumento costante del carico di lavoro.
Il personale assunto recentemente non ha aiutato a risolvere il problema della carenza di personale?
Qualcosa si muove. Per esempio, il Ministero dell’Interno prevede circa 1.200 nuovi ingressi, ma non è detto che la Liguria ne benefici. Consideri poi che chi vince un concorso nazionale, arriva qui e spesso chiede subito il trasferimento. Genova, per esempio, è splendida ma complessa e costosa. Servirebbero concorsi regionali, che valorizzino chi conosce il territorio. Serve personale motivato e stabile.
Le nuove tecnologie aiutano a ridurre i carichi di lavoro?
Possono aiutare solo se accompagnate da una formazione seria. La digitalizzazione è utile, ma non può sostituire il contatto umano. A Sarzana, la chiusura dello sportello INPS e l’introduzione dei totem automatici hanno creato enormi disagi, soprattutto agli anziani. La tecnologia deve semplificare, non escludere. Serve una rete informatica unica tra ministeri. Oggi è ancora troppo frammentata e spesso le piattaforme non dialogano tra loro.
La mancata firma del contratto nazionale 2022-2024 da parte della Uilpa ha avuto effetti in Liguria?
In alcuni casi sì: siamo stati esclusi dai tavoli, ma dove c’era un dialogo consolidato il confronto non si è mai interrotto. La Uilpa non è un sindacato del no pregiudiziale. Preferiamo il confronto civile e costruttivo. È così che abbiamo mantenuto credibilità anche da non firmatari.
Altrove, però, il clima è stato più teso.
È vero, ma in Liguria gli interlocutori si sono mostrati in gran parte disponibili. Non tutti, certo: a La Spezia, ad esempio, siamo stati prima convocati e poi esclusi per direttive superiori. Ma anche in quei casi il confronto è rimasto rispettoso. Paradossalmente, questa fase ci ha permesso di capire con chi si può davvero collaborare. E nonostante qualche ostacolo alle RSU, abbiamo ottenuto buoni risultati, anche in settori dove prima non eravamo presenti.
Quindi stare all’opposizione vi ha rafforzato.
Sì. La coerenza paga sempre. Abbiamo guadagnato fiducia e nuove rappresentanze. Anche la segreteria camerale ligure ci ha sostenuto con disponibilità e spirito di collaborazione. È il gioco di squadra che fa la differenza.
Ora che la Uilpa si prepara a firmare il CCNL 2022-2024, come spiegherete il cambio di posizione?
Le condizioni sono cambiate: molti dei punti che avevamo sollevato sono stati accolti. Non è un dietrofront, ma una scelta coerente. Gli iscritti lo hanno capito: oggi c’è fiducia e voglia di tornare ai tavoli per incidere davvero sulle scelte future.
A cura dell’Ufficio comunicazione Uilpa
Roma, 4 novembre 2025

