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La parola ai Coordinatori Nazionali UILPA
Intervista a Raffaele Procopio
Agenzia Dogane e Monopoli

Qual è il problema più urgente che il vostro ente si trova ad affrontare in questo momento?

 

Una riorganizzazione che non piace affatto alla UILPA e per questo la stiamo contrastando. C’è una profonda delusione, poiché avevamo aspettative molto differenti da ciò che l’Agenzia sta effettivamente realizzando.

 

Potrebbe approfondire le ragioni di questa delusione?

 

L’Agenzia non ha ritenuto di dover avviare un confronto serio né con il sindacato, né con i lavoratori interessati. Alle Dogane, dove gli operatori sono fondamentali per la buona riuscita delle operazioni collegate allo sdoganamento delle merci, il confronto era indispensabile. Si sta chiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di improvvisare competenze per acquisire le quali occorrono anni. E per i giovani non c’è nemmeno stata formazione adeguata. Sembra una riorganizzazione fatta solo con algoritmi, senza una reale comprensione del funzionamento delle Dogane.

 

C’è una responsabilità specifica per questa situazione?

 

Qualche figura apicale non ha sufficiente esperienza doganale. Ci chiediamo come sia possibile affidare una riorganizzazione così vasta, che riguarda un’Agenzia e che porta molti soldi all’erario, a qualcuno che non conosce l’attività svolta dalle Dogane e dai Monopoli.

 

Quali sarebbero gli elementi chiave per una riorganizzazione funzionale?

 

Crediamo sia fondamentale la valorizzazione del personale, aspetto cruciale per il benessere dei lavoratori. Per raggiungere questo obiettivo è essenziale che le professionalità interessate siano messe in condizione di operare nel modo più opportuno. Per il futuro ci auguriamo un confronto più proficuo con le rappresentanze sindacali, perché finora su questo argomento abbiamo registrato una sostanziale chiusura e la mancanza di un reale dialogo.

 

A noi risulta che l’Agenzia abbia dichiarato di aver avuto un confronto con i sindacati. 

 

Non è vero, perché dopo appena un paio di riunioni hanno proseguito per la loro strada, declassando regioni come Calabria, Liguria e Campania. Si tratta di territori dove sono presenti strutture importanti come, ad esempio, il porto di Gioia Tauro. Un porto di prima fascia, fra i più grandi del Mediterraneo, declassato a seconda fascia.

 

In questa battaglia, i sindacati sono uniti o ci sono posizioni diverse?

 

Noi della UILPA abbiamo condotto una battaglia molto forte. Se avete letto gli articoli di giornale o le mie interviste, avrete notato la nostra ferma posizione. Alcuni sindacati fra quelli firmatari del CCNL nazionale non si pronunciano in modo altrettanto chiaro. Dato che UILPA, CGIL e USB manifestano pubblicamente il loro dissenso rispetto alle scelte dell’amministrazione, anche le altre sigle sono costrette a farlo, ma non intraprendono azioni concrete. Sono silenti, neutrali come la Svizzera.

 

A proposito di Svizzera, in questo periodo avete intrapreso delle azioni importanti su quel confine.

 

Sì, come UILPA stiamo attuando una forte protesta ai confini con la Svizzera. Di recente, 150 camion sono rimasti bloccati, e la Svizzera ha dovuto provvedere allo sdoganamento che di solito spetta a noi. Stiamo facendo uno sciopero, un sit-in e abbiamo bloccato il confine e non intendiamo arrenderci. Essendo il primo sindacato nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli possiamo far valere il nostro peso.

 

A sei mesi dalla firma del contratto, come valuta complessivamente le relazioni sindacali?

 

Attualmente non veniamo convocati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ai tavoli negoziali. Tuttavia, veniamo sempre consultati per esprimere la nostra opinione. L’amministrazione ci chiama spesso per sapere cosa ne pensiamo dei vari problemi sul tappeto, anche se non partecipiamo direttamente alle sessioni contrattuali. L’Agenzia sa che il nostro contributo è sempre essenziale per il buon esito delle trattative. Sanno che senza di noi le relazioni sindacali non andrebbero avanti, come dimostra il mancato accordo sulle posizioni organizzative con i sindacati firmatari del CCNL proprio per timore delle nostre contestazioni.

 

UILPA, CGIL e USB insieme superano il 50% di rappresentatività?

 

Sì. Nessun altro raggruppamento si avvicina ai nostri numeri. L’amministrazione è consapevole che la UILPA è il primo sindacato in Agenzia, sia per numero di iscritti che per voti alle recenti elezioni per il rinnovo delle RSU. Un largo consenso che ci permette di essere quotidianamente presenti. Personalmente, non ho distacchi sindacali e sono sempre presente in ufficio.

 

Quanti dipendenti ci sono alle Dogane? E avete problemi di carenza di personale?

 

Ci sono 12.000 dipendenti. Abbiamo affrontato la carenza di personale, ma abbiamo bandito molti concorsi e stiamo assumendo parecchi giovani. I giovani sono la nostra speranza e saranno un baluardo per il futuro.

 

Riuscite a coinvolgere sindacalmente questi giovani neoassunti?

 

La cosa bella dei nuovi assunti è che sono loro a desiderare di essere coinvolti. Ho presentato diversi giovani alle RSU e hanno ottenuto risultati straordinari. Uno ha preso 103 voti. I giovani si avvicinano a noi perché la UILPA li accoglie e sanno che siamo un vero sindacato. Un sindacato che lotta per i diritti dei lavoratori e per elevare la qualità dei servizi erogati dall’Agenzia.

 

È un risultato notevole riuscire a coinvolgere così tanto i giovani, cosa difficile in altre amministrazioni…

 

Sto creando una squadra di ragazze e ragazzi in grado di prendere in mano la nostra struttura in futuro. Al prossimo congresso intendo inserire un certo numero di giovani nella nostra segreteria, in modo che possano portare avanti il lavoro e io possa supportarli. Dobbiamo preservare ciò che abbiamo costruito.

 

Riguardo alle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione stanno modificando l’organizzazione del lavoro alle dogane?

 

La modernizzazione è necessaria in un’amministrazione come la nostra. Però serve un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori. Le decisioni vengono prese in modo unilaterale, per questo l’organizzazione del lavoro non registra ancora sensibili miglioramenti. Quanto all’intelligenza artificiale, sta cominciando a entrare in Agenzia, ma siamo ancora indietro.

 

Quando vengono introdotte innovazioni che automatizzano le procedure, il sindacato viene coinvolto preventivamente?

 

No, non veniamo coinvolti. L’amministrazione acquista pacchetti software dall’esterno, ma non sappiamo esattamente come siano programmati o come funzionino nei dettagli. Non sappiamo nulla riguardo a queste implementazioni. Non veniamo informati.

 

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

 

Roma, 16 giugno 2025