Viene pubblicato l’osservatorio sulle “Prestazioni pensionistiche e beneficiari del sistema pensionistico italiano” al 31 dicembre 2022. Le prestazioni del sistema pensionistico italiano vigenti al 31.12.2022 sono 22.772.004 (+0,06% rispetto al 2021), per un ammontare complessivo annuo di 322.233 milioni di euro (+2,9% rispetto al 2021).
I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16.131.414 (+0,2% rispetto al 2021), con una media di 1,4 pensioni a testa, anche di diverso tipo: il 68% percepisce una sola prestazione, mentre il 32% ne percepisce due o più; in particolare, il 24,2% dei beneficiari percepisce due prestazioni, il 6,6% tre e l’1,2% quattro o più.
Le donne rappresentano la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici: l’importo medio dei redditi percepiti dalle donne è infatti inferiore rispetto a quello degli uomini del 27% (16.991 contro 23.167 euro).
Il 77,8% delle pensioni è di tipo IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti), mentre le assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) costituiscono il 19,4% del totale; il rimanente 2,8% circa è rappresentato dalle prestazioni di tipo indennitario.
Il gruppo più numeroso di pensionati è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia: sono 11.316.617, di cui il 27,7% è anche titolare di trattamenti di altro tipo. I pensionati titolari di invalidità previdenziale sono quasi un milione, il 47,6% dei quali cumula pensioni di tipo diverso.
I titolari di pensioni ai superstiti sono 4.230.188; circa un terzo (il 32,3%) percepisce solo pensioni ai superstiti, mentre il restante 67,7% percepisce anche pensioni di altro tipo. I beneficiari di prestazioni assistenziali sono circa 3,7 milioni; il 49,4% è titolare anche di prestazioni diverse da quelle assistenziali. Sono principalmente i beneficiari di indennità di
accompagnamento che percepiscono anche pensioni di tipo previdenziale.
Infine, ci sono 632.350 titolari di rendite di tipo indennitario, di cui la grande maggioranza (il 72%) cumula tale prestazione con altri tipi di prestazione previdenziale e/o assistenziale. Analizzando la distribuzione dei pensionati per classe di età, di ampiezza quinquennale tra i 65 e i 79 anni, si osserva che la classe più numerosa, sia per i maschi che per le femmine, è quella degli ultraottantenni. La classe dove si riscontra l’importo medio più elevato è, per entrambi i sessi, quella
tra 65 e 69 anni.
Dall’analisi della distribuzione territoriale di pensioni e pensionati si osserva che sia pensioni che pensionati si concentrano maggiormente nelle regioni settentrionali (rispettivamente il 47,4% e il 47,8% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+7,4 punti percentuali rispetto alla media nazionale). Anche per quanto riguarda il reddito pro capite, è il Nord quello con la media più alta (+6,5% rispetto alla media nazionale), seguito dal Centro (+5,5%), mentre nel Mezzogiorno si rilevano valori al di sotto della media nazionale.
La spesa pensionistica italiana relativa all’anno 2022 si distribuisce per il 50,9% nelle regioni settentrionali e per il 28% in quelle meridionali e nelle isole; il restante 21% è erogato a beneficiari residenti nelle regioni del Centro.