È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale, con i dati relativi alle domande presentate all’Istituto dai cittadini, dai patronati e tramite Contact center nel periodo gennaio-novembre 2022 e ai pagamenti relativi al periodo marzo-novembre 2022.
L’Osservatorio fornisce le informazioni statistiche sui beneficiari della misura e sui relativi valori economici. Si compone di due sezioni, con i dati relativi all’Assegno unico erogato ai soggetti non titolari di Reddito di Cittadinanza e i dati riferiti alle integrazioni per i percettori di RdC, ai quali l’importo effettivo erogato viene determinato sottraendo dall’importo teorico spettante la quota di RdC relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare.
Nei primi undici mesi del 2022 sono pervenute 6.134.827 domande di Assegno unico, riferite a 9.366.580 figli.
Con riferimento a novembre, il 45,6% dei figli raggiunti dalla misura si concentra al Nord, e per essi si osservano importi medi più modesti avendo livelli di ISEE più elevato, mentre al Sud vi è una minore consistenza di beneficiari (34%) con importi mensili mediamente più alti in relazione a livelli di ISEE mediamente più bassi in queste aree. Il valore minimo dell’importo si registra nella provincia autonoma di Bolzano, dove per ciascun figlio si ha un importo mensile pari a 134 euro, e il valore massimo, pari a 167 euro per ciascun figlio, si registra in Calabria.
Nel caso di percettori di RdC, analizzando il numero di nuclei e i corrispondenti figli per i quali in ciascun mese del periodo marzo-novembre sono state calcolate le integrazioni dovute al riconoscimento dell’Assegno unico, la spesa effettiva complessiva risulta di 534 milioni di euro, erogati mediamente a 357.474 nuclei al mese, con riferimento a 588.406 figli.
L’integrazione media per nucleo risulta pari a 166 euro al mese, mentre l’importo per ciascun figlio, sempre calcolato come media dei primi nove mesi di vigenza della misura, è risultato di 101 euro.