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INL, Padova. «Spesso l’amministrazione è sorda alle istanze del sindacato.» Intervista a Dario Lo Dico

Come giudica la sua esperienza da delegato RSU?

Essere RSU significa essere costantemente in prima linea, a contatto con le esigenze dei colleghi. Dalle questioni individuali ai problemi più generali, l’RSU è chiamato a trovare soluzioni e a rappresentare gli interessi dei lavoratori. Questa responsabilità, unita al carico di lavoro quotidiano, rende il ruolo impegnativo e talvolta frustrante perché egli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo ridimensionamento del ruolo delle RSU. Ridimensionamento che si traduce nella difficoltà nel far sentire la propria voce.

 

Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?

La dirigenza non sempre tiene conto del nostro ruolo. È necessario ricordarle l’importanza del nostro lavoro e la necessità di una comunicazione bidirezionale. Spesso, nella mia sede, ci troviamo di fronte a una chiusura che ostacola i tentativi di miglioramento delle condizioni di lavoro. Abbiamo dovuto lottare per ottenere anche servizi essenziali come la connessione internet e il riconoscimento dello smart working considerato come un privilegio e non un diritto.

 

Secondo lei, i suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?

I colleghi si rivolgono spesso a noi RSU per risolvere i loro problemi. È chiaro che ci vedono uno strumento utile e si aspettano che la dirigenza rispetti il nostro ruolo. Tuttavia, l’esperienza mi ha mostrato che spesso i margini di manovra sono molto limitati. Per questo motivo, occorre che ci vengano concessi maggiori spazi di contrattazione. Che si negozino cose piccoli o grandi ha un’importanza relativa. L’importante è il confronto tra le parti, perché fas bene a tutti, all’amministrazione e ai lavoratori. importanza.

 

Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?

Sì, anche se a volte la riduzione del nostro spazio di manovra può scoraggiare. Ma quando penso ai miei colleghi che ripongono fiducia nelle RSU, ritrovo la motivazione necessaria. Sentirmi parte di un gruppo che lavora per migliorare le condizioni di lavoro mi spinge a perseverare.

 

Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA

 

Roma, 4 novembre 2024