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INL. «La questione salariale è dirimente» Intervista ad Annarita Fusacchia

Come giudica la sua esperienza da delegata RSU?

 

Importante, perché ho sempre ritenuto che la partecipazione alla vita sindacale fosse fondamentale dato che il sindacato è l’unico mediatore tra lavoratori e datori di lavoro. Poi, definirei questa esperienza formativa. Non lo nego, prima di approdare alla Uilpa ho fatto parte di altre sigle sindacali, e durante questo percorso ho avuto modo di capire differenze di approccio, di vedute e di modi di fare sindacato. Si tratta di un’esperienza che mi ha fatto maturare, comprendere tante cose e sono cresciuta.  Ho imparato a gestire le situazioni, a leggere dietro le parole dei colleghi e dell’amministrazione e poi a mediare tra le aspettative dei dipendenti e le possibilità della dirigenza.

 

Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?

 

Abbastanza. L’amministrazione è partecipe e ci contatta quotidianamente per un confronto. Tuttavia, dipende sempre dal dirigente che ci si trova davanti. Alcuni sono molto partecipativi, altri invece hanno grosse difficoltà a discutere e misurarsi con i rappresentanti sindacali. Per fortuna noi Uilpa, e i colleghi delle altre sigle, siamo un gruppo abbastanza compatto e questo facilita molto il nostro lavoro e il rapporto con l’amministrazione. Alla fine, riusciamo sempre a trovare un punto di intesa.

 

I lavoratori vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?

 

Non sempre. Ci tengono in considerazione, ma hanno un atteggiamento fortemente critico sia nei confronti della RSU che delle organizzazioni sindacali in generale. Riconoscono il nostro ruolo, soprattutto se la contrattazione è importante, ma, secondo me, il fattore che più li allontana dall’avere piena fiducia nel sindacato è costituito dall’allargarsi della forbice tra i loro stipendi e quelli della dirigenza. In poche parole, la questione salariale è dirimente.

 

Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?  

 

Ma guardi se sarà utile alla Uilpa e se i miei colleghi lo vorranno, mi candiderò. Tuttavia, non le nascondo che mi piacerebbe passare il testimone ai giovani. Per il momento però ci sono poche figure tra i neoassunti che si avvicinano al sindacato. È chiaro che ci sono molti ostacoli da superare, ma il futuro appartiene ai giovani e dobbiamo trovare il modo di fargli comprendere l’importanza del sindacato per sostenere la democrazia e la partecipazione nei luoghi di lavoro.

 

Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA

 

Roma, 3 settembre 2024