Come giudica la sua esperienza da delegato RSU?
Positiva. Il mio percorso come delegata RSU ha coinciso con una profonda trasformazione dell’ufficio INL. Nel tempo si è passati da una rappresentanza quasi esclusivamente amministrativa a una più equilibrata, che ha incluso anche gli ispettori. Questo cambiamento ha richiesto un notevole sforzo di adattamento e di mediazione al fine di conciliare le diverse esigenze e aspettative. L’inversione di marcia si deve al fatto che attualmente il personale è formato per l’80% da ispettori e quindi sarebbe stato insensato non rappresentare la maggioranza dei lavoratori. È stato un percorso non privo di tensioni, ma alla fine si è venuto a creare un clima di maggiore rappresentatività.
Quindi va tutto bene?
Purtroppo no. Negli ultimi anni, le crescenti limitazioni alla contrattazione collettiva, come per esempio l’organizzazione degli uffici, hanno inevitabilmente ridotto il campo d’azione delle RSU, compromettendo in parte i progressi raggiunti e limitando la nostra capacità di tutelare i diritti dei lavoratori.
Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?
Diciamo di sì, anche se la dirigenza interpreta in modo piuttosto rigido i diritti e i doveri. Ogni richiesta che avanziamo viene vagliata alla luce delle procedure formali, e per di più, quando possibile, l’amministrazione tende a svicolare e a scavalcarci. È nostro compito, quindi, mantenere una posizione ferma, seppure costruttiva, ricordando costantemente alla dirigenza gli obblighi contrattuali.
I suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?
Tendenzialmente sì, anche se ultimamente c’è un po’ di tensione perché la maggioranza molto solida di un’altra organizzazione sindacale tra i cinque delegati RSU ha inevitabilmente portato a delle perplessità riguardo ad alcune decisioni. Ciononostante i lavoratori capiscono l’importanza delle RSU e quando sorgono dei problemi ci coinvolgono. Personalmente sono fiduciosa che le prossime elezioni possano offrire l’opportunità di ridefinire l’assetto della rappresentanza e dare più forza alla Uilpa.
A proposito di RSU, manca circa un anno alle prossime elezioni. Si candiderà di nuovo?
Sì, se i colleghi lo vorranno. E se sarò eletta, nel prossimo mandato vorrei coinvolgere nell’attività sindacale i giovani assunti di recente perché ritengo strategica la loro partecipazione. Non sarà facile perché comprensibilmente hanno paura di esporsi oppure non si sentono preparati per questo compito. Ma con l’aiuto degli iscritti e del territoriale credo che riusciremo a superare questi problemi.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 16 settembre 2024