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Colombi. In pensione dopo i 67 anni? Il fallimento della politica

Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dell’Economia e quello del Lavoro starebbero studiando un provvedimento per prolungare su base volontaria l’età del pensionamento di vecchiaia dei dipendenti pubblici oltre i 67 anni. Sembra che alla radice di tale provvedimento ci siano le crescenti difficoltà di ricambio delle professionalità in alcuni settori-chiave del lavoro pubblico come sanità, giustizia, sicurezza e così via. Il trucco di lanciare il pallone in aria per vedere l’effetto che fa è vecchio come Matusalemme e in realtà costituisce un tentativo di rimettere mano alla riforma Fornero violando il tabù dei 67 anni.

 

Visto che potere politico e potere mediatico vogliono sondare la nostra reazione, eccola qua.  Finiamola con la storia delle professionalità che mancano. Lo sappiamo da anni che gli uffici pubblici si stanno svuotando. Abbiamo denunciato in ogni modo la mancanza di ricambio generazionale nelle Amministrazioni Centrali, dove siamo al minimo storico di personale in servizio, specie tra le figure professionali più ricche di competenze e, per questo, più difficili da sostituire.

 

C’è poi da chiedersi: che fine hanno fatto i grandiosi piani di nuove assunzioni sbandierati ai quattro venti dal ministro per la funzione pubblica? A cosa sono servite le favole sulla performance, sulla meritocrazia, sul posto “figo”, sull’intelligenza artificiale, sui portali della mobilità, sulla formazione continua, sulla semplificazione, sui concorsi a quiz e tutti gli altri trucchi inventati per mascherare lo stato di disarmo in cui è stata gettata la P.A.?

 

La verità è che la politica ha sfasciato la macchina pubblica e ora non sa più che pesci prendere. Se questo provvedimento sugli over 67 dovesse essere accolto, rappresenterebbe il clamoroso fallimento delle politiche del personale dello Stato adottate negli ultimi trent’anni.

 

Un’ulteriore spiegazione di questa bella trovata estiva potrebbe essere quella di rispondere alle richieste di Bruxelles di tagliare ancora la spesa pubblica. E ritardare il pensionamento di qualche migliaio di dipendenti pubblici potrebbe alleggerire un po’ la spesa previdenziale. Complimenti per la visione strategica.

 

Ma visto che siamo in vena di trovate, consigliamo al governo un’altra ipotesi: perché non provate a vendere la Fontana di Trevi a qualche turista americano?

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 9 settembre 2024