Chi comanda in Italia? Mentre si compie il ventennio della Costituzione, Alberto Cavallari ha posto questa semplice e tuttavia provocatoria domanda in testa a un’altra delle sue stimolanti inchieste giornalistiche. Il potere in Italia è un reportage esemplare che interroga uomini di governo, esponenti dei partiti, dell’amministrazione, della giustizia, riuscendo a portare in luce la crisi che travaglia le nostre istituzioni. È il rendiconto esatto di un viaggio tra gli ingranaggi e i giochi di potere che regolano e indirizzano la vita politica ed economica del nostro Paese. Ma allo stesso tempo ha l’efficacia e l’evidenza immediata di un pamphlet.
L’inviato speciale percorre dopo vent’anni di democrazia l’itinerario interno della vita italiana, dal Quirinale alla Confindustria, dal parlamento ai santuari della cucina politica sfruttando l’occhio del reporter che, come scrisse Domenico Bartoli: “esercita un giornalismo che non teme ricatti e non serve interessi”. Il potere concepito come forza agisce velatamente e chi ne detiene l’apparenza non ne detiene la sostanza; blandito dalla retorica elettorale, ma frustrato per l’umiltà dei suoi ruoli il cittadino si pasce di un tale mito che spesso lo porta ad attribuire tutte le colpe, e quindi, indirettamente, l’intera responsabilità del potere a entità come l’America, il partito comunista, la mafia, il Vaticano: ma questi luoghi comuni cedono di fronte all’indagine di Cavallari che ridimensiona e sdrammatizza la funzione di certi enti, di certe organizzazioni, di certi gruppi di pressione.
Viste alla lente d’ingrandimento della crisi dello Stato e delle deformazioni della struttura del potere, le crisi della vita italiana appaiono infatti come colpe di tutti, e come conseguenza di una società in cui tutti in qualche modo comandiamo.
Informazioni:
Autore: Alberto Cavallari
Editore: Mondadori
Collana: Le scie
Anno edizione: 1967
Pagine: 121 pp.
Prezzo: 8,10 € (usato)
