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‘Il diario del lavoro’ intervista Sandro Colombi

Sandro Colombi, Segretario generale UILPA

Nella legge di bilancio non ci sono risposte per contrastare gli effetti dell’inflazione e l’intenzione del governo è quella di smantellare la contrattazione, mettere all’angolo il sindacato e riportare le lancette della storia indietro nel tempo. A dirlo è Sandro Colombi segretario generale della Uilpa. Il settore pubblico, afferma, si sta svuotando, e i bassi salari non sono attrattivi per le nuove generazioni. Eppure durante la pandemia eravamo i volti della Repubblica. Un situazione che per Colombi richiede una seria azione di mobilitazione. Peccato non farla assieme alla Cisl, sostiene, ma il sindacato non può agire solo da tampone.

 

Colombi, che futuro attende i lavoratori del pubblico impiego?

 

I dati forniti dall’Istat a luglio ci hanno detto che per recuperare il potere di acquisto dei salari, nei confronti dell’inflazione, il rinnovo contrattuale del pubblico impiego doveva partire da una percentuale che era del 16%. Dunque, il governo e la politica sapevano benissimo quale era la situazione. Non scordiamoci che dopo la pandemia gli operatori del pubblico erano definiti degli eroi, gli angeli della sanità, i volti della Repubblica. Oggi è tutto dimenticato.

 

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