In Gran Bretagna oltre cinquecentomila i lavoratori pubblici in agitazione: ferrovieri, vigili del fuoco, impiegati statali e delle dogane e insegnanti insieme in piazza in una storica azione sindacale (l’ultima risale a 11 anni fa). La richiesta è quella di salari al passo con l’inflazione.
Circa l’85% delle 23.000 scuole statali in Inghilterra e Galles risulta chiuso del tutto o in parte per la protesta dei docenti che, come gli appartenenti alle altre categorie, chiedono un adeguamento salariale al caro vita. Sono duramente colpiti anche i trasporti, per lo sciopero dei macchinisti ferroviari e gli aeroporti per lo sciopero del personale.
Scuole chiuse, aule universitarie semideserte, uffici pubblici silenziosi: uno sciopero che ormai è generale, e continuerà a febbraio e a marzo a meno che il governo non ceda alle richieste di aumenti salariali in linea con l’inflazione dietro la stragrande maggioranza delle lotte.
Per gestire l’emergenza il governo schiererà 600 militari. Pronta anche la cosiddetta legge anti-scioperi, con la quale si prevede addirittura il licenziamento dei lavoratori assenti che non garantiranno i nuovi livelli di servizi essenziali.