Il 10 agosto scorso, l’Eurostat ha reso noti dei dati che mettono l’Italia sul gradino più basso dell’UE. Nello specifico ha segnalato che l’ingresso nel mondo del lavoro di diplomati e laureati è più difficile, o quantomeno più lento, rispetto a tutto il resto dell’Unione Europea.
Nel 2022 la percentuale di occupazione di diplomati e laureati tra i 20 e i 34 anni, in Italia è il 65%, sotto alla Grecia e alla Romania, 66% e 69%. L’Italia sorprende negativamente anche per la percentuale di Neet, dove si classifica penultima nel continente.
Il quadro che emerge dai dati europei racconta l’Italia come un Paese lavorativamente debole nonostante il tasso di disoccupazione sia relativamente basso (7,5% rispetto al 6,4% europeo, contro più dell’11% in Grecia e Spagna), poiché parcellizzazione del lavoro e proliferazione dei contratti finiscono per includere chi lavora poche ore a settimana nella categoria degli occupati.
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Roma, 22 agosto 2023