Ieri l’Italia di mister Spalletti ha pareggiato con la Croazia e si è qualificata seconda nel girone B.
Buon risultato che la posiziona alle spalle della Spagna a punteggio pieno e subito prima della stessa Croazia. Ma che sofferenza.
Una partita dove Donnarumma para un rigore a Modric e dove lo stesso Modric porta in vantaggio la Croazia qualche minuto più tardi. Croazia che fino agli ultimi 20 secondi degli 8 minuti di recupero era passata gli ottavi a discapito degli Azzurri.
Una partita ripresa per i capelli dall’attaccante laziale Mattia Zaccagni che con un destro a giro fulmina l’incolpevole Livakovic.
Match però che ha messo in evidenza tutte le lacune italiane. La formazione messa in campo dall’allenatore è a dir poco “innovativa” con giocatori fuori posto e difensori attaccanti.
Poi Raspadori e Retegui che ricordavano la strana coppia Pellé – Eder di qualche anno fa. In panchina invece giocatori come Fagioli, Chiesa e lo stesso Zaccagni che per condizione atletica e incidenza tecnica sono imprescindibili.
Questo sistema di gioco ha evidenziato le capacità tecniche della Croazia e fatto involvere la Nazionale Azzurra. Una Croazia che con giocatori ormai in declino fino a un passo dal termine era riuscita nell’impresa.
Questa volta è andata bene, ma agli ottavi con la Svizzera è vietato sbagliare.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 26 giugno 2024