Si è tenuto ieri, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, un incontro finalizzato a dare l’avvio all’individuazione delle procedure relative al processo di mobilità, che interesserà anche il personale della Croce Rossa Italiana insieme a quello delle soppresse province. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e quelli dello stesso Dipartimento della Funzione Pubblica nonché della Croce Rossa italiana, del Ministero della Salute e il Ministero della Difesa.
Dalla riunione è emersa la comune volontà di individuare criteri utili ad inserire nei processi di mobilità anche il personale della Croce Rossa Italiana, cosi come previsto all’articolo 7 del Decreto Legge n. 192 del 31 dicembre 2014. Si è, altresì, convenuto che non si dovrà procedere a dichiarazioni di esubero da parte dell’amministrazione della CRI, ma che sarà sufficiente l’individuazione del fabbisogno complessivo, al fine di computare il numero di unità di personale che verrà interessato dal procedimento di mobilità. Si tratterà, quindi, di un processo di mobilità volontaria, aperto a tutti, e non saranno stilati elenchi di personale in esubero.
È stata, inoltre, evidenziata la necessità di dare corso alle tabelle di equiparazione tra personale militare e personale civile.
Nel corso della riunione, infine, è stata ribadita da parte delle OO.SS. la richiesta di apertura di un tavolo di confronto con il Ministero della Salute per verificare la possibilità di intervenire sulla normativa di riferimento, attraverso opportune modifiche al decreto legislativo n. 178/2012, non soltanto per l’inadeguatezza delle previsioni che regolano la mobilità del personale ma anche nella considerazione che il compimento del processo di privatizzazione dell’Ente non potrà garantire lo svolgimento delle funzioni essenziali oggi assicurate dalla Croce Rossa Italiana in tema di emergenze, sia che si tratti di calamità naturali sia con riferimento agli interventi di emergenza umanitaria.
In allegato il comunicato unitario.