Banner

Contratto Funzioni Centrali. Novità sullo Smart Working?

Dopo anni di battaglie sindacali, lo smart working sembra finalmente conquistare un posto di rilievo nella Pubblica Amministrazione. La pandemia ha dimostrato l’efficacia di questa modalità di lavoro, sfatando vecchi pregiudizi e aprendo la strada a nuove possibilità.

 

La nuova bozza contrattuale per le Funzioni Centrali, discussa oggi all’Aran, rappresenta un segnale positivo, con l’introduzione di misure flessibili come l’estensione del lavoro da remoto e l’implementazione di politiche di welfare. Queste novità potrebbero attrarre nuovi talenti, soprattutto tra i giovani, e valorizzare l’esperienza dei lavoratori più anziani.

 

Tuttavia, è fondamentale che queste misure non rimangano sulla carta, ma si traducano in azioni concrete e diffuse in tutta la P.A. È necessario superare le resistenze di alcune amministrazioni e garantire che il lavoro agile sia effettivamente attuato, con regole chiare e tutele per i lavoratori.

 

Sarebbe necessario, infatti, affrontare alcune criticità come la disparità territoriale, cioè la mancanza di uniformità sul territorio nazionale delle opportunità offerte dal lavoro agile. O come i carichi di lavoro e il diritto alla disconnessione, nel senso che lo smart working non dovrebbe sfociare in un aumento dei carichi e, di conseguenza, in una violazione dei diritti.

 

Infine, per un’efficace implementazione dello smart working, sarebbe indispensabile investire nella formazione dei dipendenti e fornire loro gli strumenti tecnologici adeguati. Solo così si potrebbero superare le resistenze e garantire un’efficace gestione di questa modalità da remoto.

 

Luca Colafrancesco

 

Roma, 11 ottobre 2024