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Con il nuovo CCNL non siamo padroni nemmeno delle nostre ferie!

L’articolo 21 comma 13 prevede che le ferie vadano programmate per tutto l’anno entro aprile. Governo e sindacati firmatari ci vogliono più poveri e ricattabili

 

All’indomani della firma della preintesa sul rinnovo contrattuale del Comparto Funzioni Centrali, che ha certificato la perdita di oltre il 10 per cento del potere d’acquisto dei nostri stipendi, i sindacati firmatari ci hanno raccontato che dal punto di vista economico avremmo perso qualcosa (secondo loro il 10 per cento secco è evidentemente poca roba), ma che sul piano dei diritti si era fatto un capolavoro. Si, per la controparte, però.

 

Un contratto tanto avanzato che non saremo nemmeno più padroni delle nostre ferie. Infatti, l’articolo 21, comma 13 del nuovo CCNL prevede che: L’amministrazione, per assicurare il rispetto delle previsioni di cui ai commi 9 e 10, pianifica entro il mese di aprile di ciascun anno le ferie dei dipendenti al fine di garantire la fruizione delle stesse nei termini previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. L’amministrazione monitora nel corso dell’anno l’effettiva fruizione delle ferie programmate. Ove si verifichino le ipotesi di cui ai commi 11 e 12, le ferie dovranno essere ripianificate entro il mese di febbraio dell’anno successivo a quello di maturazione ed il datore di lavoro dovrà assicurarsi che il lavoratore ne fruisca invitandolo formalmente a farlo nel rispetto dei termini previsti”.

 

Tradotto dal burocratese, vuol dire che entro aprile dovremo pianificare le ferie di tutto l’anno e, nel caso in cui decidessimo – o per esigenze di servizio decidesse il dirigente di turno – di portare ferie vecchie all’anno nuovo, comunque queste andrebbero pianificate entro febbraio.

 

Ma non vuol dire solo quello, perché il nuovo CCNL accresce i poteri dell’amministrazione e riduce quelle dei dipendenti e quindi il capo ufficio potrebbe tranquillamente dirci che, anche se noi abbiamo pianificato quel viaggio tanto bello e semmai anche costoso, con un anno di anticipo per spendere meno, non ci autorizza le ferie per quel periodo per esigenze di servizio, perché non siamo stati abbastanza accondiscendenti (leggi servili) nei suoi confronti.

 

E comunque, chi riesce a pianificare le ferie in modo capillare e preciso entro il mese di aprile anche per periodi lontani come quello natalizio? I sindacati firmatari del contratto vi diranno che comunque la programmazione non è rigida e che si potrà fare richiesta di spostamento delle ferie. E proprio qui sta l’inghippo perché si fornisce ai capi ufficio un’altra arma di ricatto nei confronti del personale anche sulle ferie e, infatti, molte amministrazioni (per prime le agenzie fiscali) hanno emanato circolari molto stringenti sull’argomento.

 

Il problema, insomma, è che da oggi, grazie alla svendita dei diritti perpetrata dal nuovo CCNL siamo diventati più ricattabili. Altro che miglioramento delle condizioni di lavoro, altro che più flessibilità per contemperare lavoro e vita familiare.

 

Il fatto incontrovertibile è che il Governo non vuole che i dipendenti pubblici siano liberi dai bisogni e abbiano stipendi che consentano a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa, come prevede l’articolo 36 della nostra magnifica Costituzione. E non ci vogliono partecipanti attivi alla vita dei nostri uffici, bensì controllabili e supini ai voleri dei nostri capi. E hanno trovato in CISL, FLP, UNSA e Confintesa i sindacati amici che gli hanno permesso di arrivare a questo risultato.

 

Infatti, se guadagno poco dovrò cercare di rendermi disponibile a fare qualunque cosa mi permetta di portare a casa qualche soldo in più; se non potrò nemmeno rivendicare i miei diritti fondamentali come quello alle ferie senza supplicare i miei capi dovrò abbassare la testa ad ogni loro richiesta.

 

È un’operazione strategica che noi della UIL PA vogliamo contrastare in ogni modo perché la democrazia e il diritto alla partecipazione di lavoratrici e lavoratori è fondamentale non solo per i singoli, ma per il buon andamento della pubblica amministrazione. Il nostro dovere non è quello di essere al servizio dei nostri capi, ma della nazione, nell’interesse dei terzi amministrati e non del governo di turno.ù

 

Oggi è indispensabile opporsi a questa deriva antidemocratica, che vuole limitare i nostri diritti e mette le basi per la svendita della nostra funzione di dipendenti pubblici, rifiutando in maniera netta e inequivocabile questo pessimo contratto, che ci impoverisce economicamente e nei diritti che credevamo acquisiti.

NON SIAMO TUTTI UGUALI! ALLE PROSSIME RSU VOTA UIL PA!

 

Scarica il comunicato in PDF: Con_il_nuovo_CCNL_nemmeno_più_padroni_delle_nostre_ferie