Articolo dell’12 febbraio 2024.
Il Ministro della Funzione Pubblica ha inviato a tutte le amministrazioni una “lettera” con cui sollecita i dirigenti ad assegnare gli “obiettivi” al personale entro il mese di febbraio. Ovviamente il Ministro non ha mancato di sottolineare che “la realizzazione degli obiettivi, e quindi la corresponsione degli istituti retributivi a questi collegata, debba essere effettiva.” Ciò significa che se il dipendete non raggiunge l’obiettivo non avrà il premio di produttività.
Il ragionamento non fa una piega, ma presuppone una macchina amministrativa ben oliata e funzionante. E questo non è il caso della P.A. italiana. È chiaro che nella società dell’immagine si fa bella figura con la retorica degli obiettivi da pianificare, delle performances da valutare e del merito da premiare. Tutta aria fritta di chi non è mai entrato in un ufficio pubblico e non ha la minima contezza del disastro in cui versano le strutture operative di ministeri ed enti del comparto Funzioni Centrali.
Mentre pezzi interi dell’amministrazione pubblica sono al collasso l’aristocrazia politica e burocratica continua a declamare gli obiettivi “chiari, concreti, misurabili e assegnati tempestivamente”, “finalizzati all’incremento dell’efficienza e dell’efficacia del lavoro pubblico”, nonché “aderenti alla specificità dei destinatari e alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.”
Ma di che obiettivi parlano? La realtà delle amministrazioni è che i dirigenti cambiano in continuazione e gli uffici sono in fase di perenne riassetto; gli organici sono sottodimensionati e ciascun dipendente è costretto a barcamenarsi fra due o tre linee di attività e, magari, rispondere a due o tre dirigenti diversi; il caos legislativo regna sovrano e ogni giorno riversa sugli uffici una massa di nuovi adempimenti spesso in contraddizione con quelli svolti fino al giorno prima.
Al Ministro e ai tecnocrati che spiegano l’importanza di assegnare obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Attuabili, Rilevanti e Temporizzati) entro febbraio ricordiamo che alla fine di questo mese i dipendenti delle Funzioni Centrali subiranno pesanti decurtazioni della busta paga, a causa del perverso gioco di conguagli fiscali dovuti alle assurde modalità con cui sono stati erogati gli anticipi contrattuali di dicembre.
Un problema noto da tempo, ma di cui il Ministro e la sua cerchia di tecnocrati non hanno avuto il tempo di occuparsi. Cosa mangeranno i dipendenti pubblici che a febbraio si vedranno ridotto lo stipendio della metà e oltre? Ma brioche naturalmente.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 12 febbraio 2024