È inaccettabile e profondamente sbagliato che il Ministro della Pubblica Amministrazione, nel suo comunicato odierno, annunci l’intenzione di imporre un rinnovo contrattuale per legge, senza il coinvolgimento delle parti sociali. Questo atteggiamento rappresenta non solo una grave violazione del principio fondamentale della contrattazione collettiva, ma anche un attacco diretto alla democrazia sociale e alla tutela dei diritti dei lavoratori.
In primo luogo, il rinnovo dei contratti collettivi è un diritto che deve essere esercitato attraverso il dialogo e la negoziazione tra le parti, come previsto dall’articolo 39 della Costituzione Italiana, che riconosce la libertà sindacale e il diritto dei lavoratori a essere rappresentati. La contrattazione collettiva è uno strumento essenziale per garantire che le condizioni di lavoro e i diritti siano adeguati e che possano essere modificati solo attraverso un accordo tra le parti coinvolte.
Imporre per legge un rinnovo contrattuale senza il consenso delle organizzazioni sindacali significa, di fatto, annullare il valore della contrattazione collettiva, creando un pericoloso precedente che rischia di minare le basi stesse delle relazioni industriali in Italia. La legge non può e non deve sostituirsi alla contrattazione collettiva, né può essere utilizzata come strumento per bypassare le rappresentanze dei lavoratori.
In secondo luogo, tale azione potrebbe configurarsi come una violazione della libertà di associazione, un diritto riconosciuto e protetto a livello internazionale. La Convenzione n. 87 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sancisce il diritto dei lavoratori e dei datori di lavoro a negoziare liberamente le condizioni di lavoro senza interferenze esterne. La proposta del Ministro è un attentato alla contrattazione.
Non possiamo accettare un sistema che, sotto il pretesto di un rinnovo necessario, intende imporre una decisione dall’alto, senza ascoltare le legittime richieste di chi rappresenta milioni di lavoratori.
La UILPA continuerà a lottare per una contrattazione che sia libera, democratica e davvero rappresentativa portando alla luce come fatto col referendum, la voce delle lavoratrici e dei lavoratori.
Sandro Colombi,
Segretario generale UILPA