In politica (e, ovviamente, fra le sigle sindacali che le tengono bordone) c’è sempre qualcuno pronto ad intestarsi successi che non gli competono. Come, ad esempio, nel caso del recente provvedimento governativo sull’armonizzazione delle indennità di amministrazione nei ministeri.
Come è noto, nella Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio è stato pubblicato il D.P.C.M. 27 dicembre 2024 che, con enorme ritardo, dà attuazione alla norma contenuta nel decreto-legge n. 44/2023 che prevedeva l’incremento di 55 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023 del fondo destinato ad omogeneizzare i trattamenti accessori del personale dei Ministeri, dell’ANPAL e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Subito qualche illustre esponente del mondo politico si è affrettato a sottolineare la generosità del governo nei confronti degli statali, quasi a evidenziare l’ingratitudine di quel 98% di votanti che ha sonoramente bocciato il CCNL Funzioni Centrali nel referendum promosso da UIL PA, FP CGIL e USB PI.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare ai politici distratti che quei 55 milioni di incremento del fondo per l’armonizzazione delle indennità di amministrazione era un atto dovuto e non un regalo. Atto dovuto che, oltretutto, arriva con quasi due anni di ritardo. Nell’incontro che avremo con il ministro Zangrillo il 18 febbraio penseremo noi a farlo presente.
Ma poi ci piacerebbe che qualcuno di coloro che hanno sottoscritto il famigerato CCNL Funzioni Centrali 2022-2024 spiegasse come mai non c’è traccia di adeguamento delle tabelle delle indennità di amministrazione. Forse il problema era sfuggito nella fretta di accondiscendere ai desiderata governativi?
Una cosa è sicura: il nuovo D.P.C.M. rappresenta l’ulteriore passaggio di un percorso iniziato da anni e che ha sempre visto la nostra Organizzazione in prima fila nel rivendicare un trattamento economico più equo fra i vari ministeri. Ma questo percorso, che ha radici lontane, non sarebbe mai arrivato al punto in cui si trova oggi se il movimento sindacale non si fosse sempre mostrato forte, deciso e compatto in questa battaglia.
Ci pensino sopra quelli che oggi, all’interno del mondo sindacale, invocano la soppressione della democrazia partecipativa nei luoghi di lavoro favorendo il gioco delle controparti ai tavoli del confronto.
Sandro Colombi – Segretario Generale UILPA