Pochi giorni fa anche il TAR dell’Abruzzo si è pronunciato sulla necessità di salvaguardare una fonte minima di sostentamento per il lavoratore sospeso dall’impiego perché non in regola con gli obblighi vaccinali.
Comincia a essere lunga la lista delle ordinanze che vanno in questa direzione e alla fine è probabile che ai dipendenti interessati la Pubblica Amministrazione restituire una parte delle somme trattenute. Operazione peraltro non agevole dal punto di vista amministrativo.
Ancora una volta la politica si dimostra incapace di trovare le soluzioni ai problemi causati da norme scritte sotto l’impulso della demagogia e di un piglio autoritario più che del buon senso.
Possibile che si debba attendere l’intervento dei tribunali per rimettere le cose a posto? Speriamo che questa vicenda insegni per il futuro a gestire le criticità in modo più democratico e soprattutto a non creare tensioni in un Paese flagellato dalla pandemia e dalla crisi economica.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 2 maggio 2022