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Colombi: “Il trattenimento in servizio fino a 70 anni instaura un sistema di favoritismi”

La recente direttiva del Ministro Zangrillo sul trattenimento in servizio su base volontaria dei dipendenti pubblici fino a 70 anni è un altro trucco. Trucco col quale vorrebbero farci credere che un lavoratore quando arriva a 67 anni e un giorno di età diventa idoneo a svolgere attività di “affiancamento” e “tutoraggio” verso i neoassunti.

 

In realtà il tutoraggio e l’affiancamento dei lavoratori più anziani nei confronti di quelli più giovani si pratica da sempre negli uffici pubblici senza bisogno di costruirci sopra una nuova e farraginosa procedura burocratica.

 

Quindi il motivo per cui si vuole trattenere in servizio fino a 70 anni una parte dei dipendenti in età da pensione è un altro. E per scoprirlo basta leggere attentamente la nuova direttiva. Formalmente la scopo è quello di consentire alle amministrazioni di prolungare, a discrezione del “Vertice amministrativo”, la vita lavorativa di una parte del personale per esigenze funzionali dell’amministrazione.

 

La sostanza è invece un’altra: mettere in moto un sistema opaco di favoritismi travestito da “esigenza funzionale”. Per questo la direttiva è stata emanata senza il minimo confronto con le rappresentanze dei lavoratori; perché in tal caso si sarebbero dovuti stabilire i criteri di selezione del personale da trattenere.

 

Al contrario, nel documento si parla solo di una non meglio precisata “valutazione del merito”. Ma in questo modo si delega al datore di lavoro pubblico la facoltà esclusiva di scegliere chi trattenere in servizio e per quanto tempo.

 

Nella P.A. sono anche troppe le norme “speciali” che sottraggono spazio alla contrattazione e al sistema partecipativo. Non si sentiva proprio il bisogno di aggiungerne un’altra. Per di più una che ha l’evidente scopo di mantenere i lavoratori in una condizione di soggezione.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

 

Roma, 27 gennaio 2025