È arrivata un’altra conferma alla nostra tesi: non è possibile privare completamente dei mezzi di sostentamento un dipendente sospeso dal servizio in quanto non vaccinato. Il TAR del Lazio ha infatti accolto l’istanza cautelare di un dipendente della Polizia Penitenziaria (ordinanza n. 1234/22) e, in attesa dell’udienza per la trattazione di merito fissata per il prossimo 6 maggio, ha disposto la corresponsione al dipendente sospeso di un assegno alimentare pari alla metà del trattamento retributivo.
Al riguardo appaiono decisive le considerazioni del Tribunale amministrativo sulla necessità di approfondire il “doveroso bilanciamento di valori costituzionali” quali la tutela della salute e il diritto del lavoratore ad una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Fin dall’entrata in vigore del primo decreto sul green-pass obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, nell’ottobre scorso, avevamo chiesto al governo un segnale distensivo per stemperare il clima di crescente tensione sociale nel Paese. In particolare, chiedevamo di modificare la norma in modo tale da non privare completamente della retribuzione i dipendenti senza green-pass, garantendo loro la corresponsione di almeno una parte dello stipendio a titolo assistenziale.
Purtroppo il nostro appello rimase inascoltato. Anzi, ultimamente la situazione si è perfino inasprita con l’entrata in vigore delle disposizioni sull’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori. Sinceramente, non abbiamo mai compreso il perché di tanta ostinazione da parte della politica, dal momento che la nostra richiesta non scalfiva il rigore delle norme anti-Covid, ma andava semplicemente incontro a un’esigenza di carattere sociale.
Come era facile prevedere, ora incomincia a muoversi la magistratura. Sarebbe stato meglio affrontare la questione in sede di elaborazione o modifica delle norme, piuttosto che correre il rischio di vederle smontate dai tribunali.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 28 febbraio 2022
» Colombi. Riconoscere ai lavoratori sospesi per mancanza di green-pass una parte dello stipendio