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Colombi. Da una lacrima sul viso ho capito molte cose

La lacrima del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (intervista TG1)

Un tempo ci si emozionava quando i politici annunciavano manovre economiche lacrime e sangue. Oggi quando i ministri lasciano cadere una lacrima sul viso in diretta TV.

 

Cosa capiamo da quella lacrima? Molte cose. Per esempio, che non siamo tutti uguali. Infatti, quali sarebbero le conseguenze di un comune impiegato se si trovasse coinvolto in un’esposizione mediatica come quella del ministro piangente?

 

Non è necessario fare sforzi di fantasia perché poco più di un anno fa il governo ha varato la riforma del codice di comportamento dei dipendenti pubblici con la quale norma l’uso dei social media e degli altri mezzi di comunicazione.

 

A un certo punto la riforma recita: “In ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.”

 

Come si vede la misura è fortemente restrittiva e giustificata dalla necessità di salvaguardare l’interesse e la sicurezza delle amministrazioni dall’uso disinvolto degli strumenti comunicativi, personali e non, dei dipendenti.

 

Per le lavoratrici e i lavoratori della P.A. nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione è un reato che comporta l’assunzione di precise responsabilità disciplinari, amministrative ed erariali.

 

A suo tempo avevamo espresso il timore che le nuove regole censorie avrebbero finito per colpire solo i soggetti meno tutelati all’interno delle amministrazioni, vale a dire i dipendenti, lasciando una sostanziale impunità per i vertici politici e per i grand commis dell’alta burocrazia.

 

Le lacrime dei ministri che confessano in diretta TV le conseguenze politiche e personali dei loro problemi sentimentali dimostrano che la responsabilità del decoro, dell’immagine e del prestigio dell’amministrazione ricade sulle spalle di soli impiegati: in Italia gli alti papaveri sono esentati.

 

Ma il danno è fatto. L’immagine dell’Italia a poche settimane dal G7 Cultura è a pezzi. E non basta la lacrima del ministro a rimetterla insieme.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

 

Roma, 5 settembre 2024