I firmatari del CCNL 2022/2024 si chiedono perché la UIL non ha firmato l’ipotesi dell’accordo:
1 – INCREMENTO SALARIALE – Proposta economica insufficiente e già definirla così è un eufemismo, noi la definiremmo elemosina offensiva per i lavoratori delle funzioni centrali. Inflazione 16% (istat) rinnovo al 6%. Dicono i firmatari, che il recupero del potere di acquisto è circa 342,00 euro ma forse è valido solo per alcuni settori pubblici per cui lo richiedono, invece per le funzioni centrali per loro è sufficiente circa 127,00 euro. Addirittura per altre categorie hanno preteso ed ottenuto oltre i 450,00 euro.
2 – BUONO PASTO – nessun aumento, il valore nominale è fermo a 12 anni fa. Ormai con il valore attuale non si può assolutamente usufruire di nessuna mensa, forse quella della CARITAS.
3 – SMART WORKING & BUONO PASTO – favorevolissimi a erogare il buono pasto in Smart working. Ma se non rifinanziate con ulteriori risorse da bilancio saranno pagati con i già esistenti fondi di risorse decentrate, pertanto sempre con le stesse quote già destinate al personale. Sostanzialmente nessun vantaggio economico.
4 – PERMESSO PER VISITE SPECIALISTICHE – solo di 2 ore in più e solo per gli ultra 60enni. Perché i più giovani che fanno una visita specialistica vanno per fare qualcosa di diverso durante la giornata.
5 – SETTIMANA DI 4 GIORNI – non c’è nessuna riduzione delle ore e l’orario settimanale pertanto rimane di 36 ore e da completare in settimana. Quando dovrebbero recuperare le flessibilità in uscita? Si può applicare solo se l’amministrazione lo ritiene opportuno attivando il confronto.
6 – ASSEMBLEA SINDACALE – blocco a 3 ore per non perdere il buono pasto. Così si limita la libertà dei dipendenti nel manifestare le proprie perplessità e riflessioni in un confronto democratico.
7 – POSIZIONI ORGANIZZATIVE – aumentate con i soldi dei lavoratori. Le stesse sono prelevate dai fondi di sede, ormai bancomat dell’amministrazione, dalla parte fissa che viene utilizzata per il pagamento dei nuovi differenziali economici. Il dirigente può stabilire che rimanga sempre allo stesso dipendente.
8 – FONDO DI RISORSE DECENTRATO – Nessuno sblocco del tetto massimo, con l’aumento del personale la quota pro-capite diminuisce. Solo uno 0,22% in più forse sufficiente a pagare le nuove quote delle posizione organizzative volute dall’amministrazione.
9 – MALATTIA – nessun superamento dei vincoli normativi economici sull’assenza per malattia, un trattamento discriminatorio rispetto al privato.
10 – TFR/TFS – nessun superamento sul tfr/tfs sulla riscossione immediata, dopo 40 anni di servizio per ottenere il dovuto, il dipendente pubblico deve pagare alle banche oppure all’INPS una percentuale sul dovuto.
11 – DETASSAZIONE – Nessuna detassazione per l’incremento salariale e per gli accessori. Cosa per per altri settori invece avviene regolarmente.
12- RELAZIONI SINDACALI – nessuna possibilità di entrare in merito all’organizzazione del lavoro e ordinamento professionale.
Non crediamo servano altre motivazioni per dire no a questo CCNL che calpesta letteralmente la DIGNITÀ dei lavoratori delle Funzioni Centrali. Noi non chiediamo a chi ha firmato le motivazioni, anche perché le immaginiamo… ma possiamo solo dire…
COMPLIMENTONI e VERGOGMATEVI!!!
Roma, 11 novembre 2024
Il Coordinamento
Comunicato PDF: no CCNL