ROMA, 05/11/2021 – “Il disegno di legge di bilancio approvato il 28 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri non prevede alcun investimento in favore delle carceri. Che la Ministra Cartabia si appelli al Governo e al Parlamento affinché tengano conto della grave esigenza d’integrazione degli organici della Polizia penitenziaria, dopo aver votato quel disegno di legge, ci sembra davvero poco coerente. Noi vorremmo ricordare alla Professoressa Cartabia che ella stessa è parte del governo”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, dopo aver ascoltato la Guardasigilli che ieri al Senato, rispondendo a un’interrogazione durante il question time, ha fra l’altro dichiarato di augurarsi che il Governo e il Parlamento nella manovra di bilancio tengano conto della grave esigenza degli organici del Corpo di polizia penitenziaria.
“La Polizia penitenziaria – prosegue il Segretario della UILPA PP – è stanca di dover confidare sempre e comunque in correttivi ed emendamenti; forse sarebbe il caso e, anche dopo tutto ciò che è accaduto e continua a perpetrarsi nelle carceri, avrebbe il diritto che per una volta i problemi venissero affrontati in maniera organica e compiuta sin dalla formulazione del disegno di legge, magari anche ricorrendo a un decreto con procedura d’urgenza. D’altronde, in Italia si fa un decreto-legge per qualunque cosa, tranne che per le carceri e la Polizia penitenziaria. Sentire poi parlare di ‘trattative del comparto sicurezza’, come se le necessità e le urgenze fossero mediabili, è addirittura desolante e mortificante”.
“Allo stesso modo, ascoltare la Ministra della Giustizia riferire che dal 20 ottobre 2020 a oggi i detenuti malati di mente e che non dovrebbero stare in carcere, ma che vi rimangono sine titulo, cioè da irregolari, sono passati da novantotto a trentacinque, ci sembra paradossale. Noi – incalza De Fazio – vorremmo un Ministro, un Governo, uno Stato che garantissero che in carcere vi rimanga solo chi debba starvi ai sensi di legge”.
“A questo punto – conclude –, auspichiamo che le forze politiche e il Parlamento facciano sentire la propria voce e si intervenga concretamente sulla perdurante emergenza penitenziaria sia nella manovra di bilancio sia con un provvedimento ad hoc che si occupi di edifici, ordinamento, detenuti affetti da patologie psichiatriche, organici del personale, equipaggiamenti, infrastrutture e, non per ultimo, di fermare le aggressioni dei detenuti alla Polizia penitenziaria”.