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Buonomo: “Ridurre orario a parità salario è possibile. La Spagna lo prova”

Dalla Spagna arriva un messaggio chiaro: ridurre l’orario di lavoro a parità di salario è possibile. È un tema che sosteniamo da tempo, per rimettere al centro le persone e costruire, anche nel nostro Paese, un nuovo equilibrio tra vita privata e lavoro, tra competitività e sostenibilità sociale

 

È quanto ha dichiarato la Segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.

La proposta del governo spagnolo di ridurre l’orario settimanale di lavoro a 37 ore e mezzo, senza incidere sulle retribuzioni, riapre il confronto, a livello europeo, sul valore del tempo, sul benessere lavorativo e sulla qualità dello sviluppo produttivo. Innovazione, formazione continua e coinvolgimento attivo delle lavoratrici e dei lavoratori – ha proseguito Buonomo – sono i fattori chiave per rilanciare la produttività e costruire un sistema fondato sulla qualità, non sulla quantità del lavoro. Le nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, vanno utilizzate, con responsabilità, per ridurre le attività ripetitive o usuranti e restituire tempo alle persone”.

 

Un cambiamento di questa portata non può essere imposto esclusivamente per legge, ma anche attraverso la contrattazione collettiva a tutti i livelli, nazionale e decentrata – ha sottolineato Buonomo – che è lo strumento più adatto per rispondere alle esigenze dei diversi settori e contesti produttivi”.

 

A tal proposito, qualcosa si è già mosso: in diversi rinnovi contrattuali recenti sono state introdotte forme di riduzione dell’orario di lavoro, centrati sulla valorizzazione delle persone e delle relative competenze. Siamo, dunque, pronti ad affrontare questa sfida e, soprattutto – ha concluso la segretaria – a vincerla”.