Ottanta anni fa, esattamente dopo due decenni dal rapimento e l’omicidio Matteotti, i nazisti ritirandosi da Roma “firmavano” l’ultima strage compiuta nella capitale, a poco più di due mesi dalla terribile “mattanza” delle Fosse Ardeatine. Medesima la dinamica (un colpo alla nuca), identici anche gli esecutori (uno di loro si era già “distinto” in quel terribile 24 marzo 1944).
Quattordici corpi. Tra di loro, Bruno Buozzi, storico leader sindacale destinato a guidare la nuova CGIL unitaria. Era stato compagno di partito di Matteotti, avendo con lui, Turati, Treves e Kuliscioff fondato il Partito Socialista Unitario. Oggi più che mai, in un clima di aperto revisionismo storico, quell’evento non solo è utile ricordare ma anche reinterpretare criticamente, ponendosi una sola domanda: chi era dalla parte giusta della storia? Il questore Pietro Caruso e Guido Buffarini Guidi, ministro dell’Interno della Repubblica nazifascista di Salò, che redigevano le liste dei “martiri delle Fosse Ardeatine”, o Buozzi e i suoi tredici compagni di sventura che, come dice la lapide della Storta “diedero la vita per la nostra libertà”?ù
Informazioni:
Autore: Antonio Maglie
Prefazione: Giorgio Benvenuto
Postfazione: Pierpaolo Bombardieri
Collana: Storica
Anno: 2024
Pagine: 440 pp.
Prezzo: € 18,00