L’Esecutivo nazionale della UIL ha confermato la linea definita dal Consiglio confederale svoltosi la scorsa settimana: per la nostra Organizzazione è necessario indire la mobilitazione con scioperi su base territoriale, anche per raccogliere e coagulare tutte le istanze espresse a livello provinciale e regionale.
La manovra economica varata dal Governo stanzia risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e non adotta soluzioni che favoriscano la conclusione di quelli del settore privato; non assume provvedimenti in materia di precarietà e di sicurezza sul lavoro; non investe sulla sanità; non dà risposte sulle future pensioni dei giovani né sul tema dell’autosufficienza e non ripristina le condizioni originarie di opzione donna; non affronta la questione dell’evasione fiscale e non recupera nessuna risorsa dall’extratassa sugli extraprofitti; non si occupa di transizione energetica e non definisce politiche industriali e per lo sviluppo; non riduce le disuguaglianze e non ha alcun respiro sociale.
A questo punto, dunque, falliti tutti i tentativi di dialogo, non resta che la mobilitazione delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani per chiedere un’inversione di rotta nella politica economica e sociale del Governo e delle Istituzioni locali. Il prossimo futuro potrebbe presentarci un conto ancor più salato, soprattutto per i percettori di redditi fissi, per i precari, i giovani e gli anziani.
Servono, dunque, provvedimenti forti e coraggiosi in grado di far fronte al rischio di un ulteriore declino: il Governo sembra non cogliere questa emergenza, proveranno le persone in difficoltà a fargliela comprendere dalle piazze.