È poco elegante dire che avevamo ragione, ma a volte è necessario. Deve ancora concludersi l’iter per l’applicazione del CCNL Funzioni Centrali – non sottoscritto dalla Uilpa – e al Ministero dell’università è già partita la protesta.
Riunitisi in Assemblea i lavoratori hanno individuato una serie di motivi d’insoddisfazione di carattere economico-professionale e sull’ipotesi di un nuovo regolamento interno relativo alla settimana corta. Tanto è che è stata messa in cantiere la possibilità di proclamare lo stato di agitazione.
Per quanto riguarda il lavoro agile il nuovo regolamento introduce il principio di prevalenza del lavoro in presenza. Principio che limiterebbe l’utilizzo dello smart working nei confronti dei dipendenti che dovessero assentarsi per ferie, permessi legati alla disabilità, congedi legati alla genitorialità e così via. Vista l’aria che tira c’è da chiedersi se questi limiti verranno estesi anche per scioperi e prerogative sindacali.
I lavoratori pubblici hanno salvato il Paese nei due anni di pandemia. All’epoca, i politici che avevano insultato fino al giorno prima, ci chiamavano “I volti della Repubblica”. Passata la pandemia sono tornati i falchi di sempre. Pochi soldi per il rinnovo del CCNL, poche assunzioni rispetto alle uscite, uso spregiudicato del precariato, privatizzazioni a più non posso.
È chiaramente in atto un piano per ridurre a un lumicino la macchina dello Stato. Ma i lavoratori non ci stanno e iniziano a protestare. Ha cominciato il MUR. E la politica non pensi che si tratti di un fenomeno isolato. L’ipotesi di CCNL è passata con troppe forzature e va cambiata. Venerdì prossimo c’è lo sciopero generale. I lavoratori delle Funzioni Centrali saranno in prima fila. La misura è davvero colma.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 25 novembre 2024